AGGIUNTA DI MOLLE (DIALOGO)
Questo dialogo consente di definire le molle che verranno applicate ai nodi selezionati. Se la molla è traslazionale la rigidezza misura una forza divisa per uno spostamento (le unità dipendono da quelle attive). Se la molla è rotazionale la rigidezza misura un coppia per unità di radiante: anche in questo caso il numero da fornire dipende dalle unità di misura attive. La direzione può essere lungo uno degli assi globali (per una molla in direzione -X, ad esempio, vanno definiti X=-1, Y=0, Z=0) oppure può essere inclinata rispetto a tali assi (ad esempio X=0.5, Y=0.5, Z=0). Per tutti i solutori tranne Curan l'ultimo parametro che deve essere definito è la rigidezza K1, nelle unità attive. Per il solutore nonlineare Curan possono essere definiti i seguenti ulteriori parametri: •Rigidezza K2 e allungamento D corrispondente allo snervamento (viene definita una legge bilineare) •Beta (0 per incrudimento cinematico, 1 per incrudimento isotropo) •Gap (lo spostamento superato il quale la molla inizia a reagire, definito nelle unità correnti) •Coefficiente di attrito (si veda più avanti) •Limiti di rottura positivo e negativo (lunghezze) •Legge costitutiva completa, oppure no tension o no compression
Una molla con attrito, quando soggetta a compressione, fornisce una rigidezza laterale KL=K. Se la molla è soggetta a trazione la rigidezza laterale è nulla. Quando la forza laterale supera un valore limite dato dal prodotto del coefficiente di attrito per la forza di compressione applicata, la molla non offre più resistenza laterale e si verifica uno slittamento. Se si pone il coefficiente di attrito pari, ad esempio, a 0.2, la molla offre una resistenza laterale per valori di forza tangenziale Nt inclusi nel range 0 < |Nt| < 0 .2 |Nn| dove Nn , azione normale, naturalmente ha segno negativo, trattandosi della compressione applicata.
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