Avvertenze |
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Relativamente alla terminologia usata nell’help e anche nel programma va detto quanto segue. I termini “isostatico”, “ipostatico”, “iperstatico” e “labile” sono usati in maniera non del tutto simile in letteratura. Alcuni Autori definiscono “isostatica” una struttura che non solo presenta un numero di vincoli eguale al numero dei gradi di libertà, ma che è anche tale da evitare atti di moto rigidi, essendo staticamente “ben posta”. Altri autorevoli Autori usano come sinonimi “ipostaticità” e “labilità”. In CESCO i termini iso, ipo, iperstaticità hanno un significato meramente numerico, in accordo alla stretta etimologia dei termini: una struttura è isostatica quando il numero globale dei gradi di libertà è eguale al numero globale dei vincoli. E’ ancora da dimostrare 1) che i vincoli siano ben distributi, in modo che anche localmente la struttura sia isostatica, e non magari una parte sia iperstatica ed una parte ipostatica; 2) che i vincoli siano correttamente disposti in modo da essere indipendenti. Il termine “labilità” viene usato in CESCO per indicare la presenza di moti rigidi su strutture isostatiche o iperstatiche. Viceversa una struttura è classificata “non labile”, ad esempio: “isostatica e non labile”, “iperstatica e non labile”, quando è priva di moti rigidi. I Docenti e gli Allievi che vorranno usare CESCO tengano in conto quanto detto sopra per interpretare correttamente quando riportato dal programma.
Tutto quanto è scritto nell’help è esclusivamente a responsabilità dell’Autore, e pertanto ogni eventuale manchevolezza, omissione, imprecisione o semplificazione è esclusivamente dovuta ad esso.
Come ogni programma, anche CESCO, sebbene capillarmente testato, può dare luogo a malfunzionamenti. In questo caso preghiamo di darne notizia via E-mail all’indirizzo staff@castaliaweb.com, oppure connettendosi al sito http://www.castaliaweb.com.
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