RENODO – MODIFICA FORMA SEZIONALE

 

 Questo comando é disponibile quando é attiva la vista renodo e c'é una sola membratura selezionata. Eseguendo il comando é possibile assegnare una nuova forma sezionale alla membratura selezionata.

 

 All'esecuzione del comando viene chiesto se si vuole scegliere un profilo tra quelli in archivio o se si vuole introdurre una nuova sezione, analogamente a quanto avviene all'assegnazione di una sezione agli elementi del modello fem o ai tramite generici ottenuti per estrusione di una forma sezionale.

 

Questo comando non è disponibile in fase di registrazione di un PRenodo.

 

 

Tipo: modale

 

 

ATTENZIONE: questo comando é potenzialmente molto pericoloso, in particolare quando si parte da un modello fem importato, in quanto introduce una incoerenza tra lo stesso modello fem e il renodo, e tra renodi diversi che hanno membrature in comune. Va utilizzato solo se é strettamente necessario, assicurandosi delle sue conseguenze.

 

Un esempio in cui si può ricorrere a questo comando é il seguente: in un modello fem già analizzato e verificato ci sono dei diagonali costituiti da bielle, e la loro sezione é composta da due sezioni UPN accoppiate, disposte a una distanza di 10mm.

Durante la verifica di un collegamento dopo l'importazione in CSE si rende necessario portare le due sezioni UPN a una distanza di 15mm per avere un margine di sicurezza più ampio sulla verifica a rifollamento della piastra inserita tra le due sezioni e bullonata a esse.

Poiché la modifica del profilo nel modello fem di partenza implicherebbe il dover rieseguire tutte le analisi e le verifiche, nel modello fem, la reimportazione dello stesso in CSE, la ricostruzione del renodo, ecc. e poiché ai fini del modello fem la modifica sarebbe ininfluente, trattandosi di bielle che avrebbero la stessa area (spostamenti identici, verifiche di resistenza identiche, verifiche di stabilità a compressione meno severe, aumentando il W attorno a un asse), con questo comando é possibile mantenere inalterato il modello fem e sostituire nel renodo di interesse la sezione composta da due UPN  posti a 10mm con una sezione composta dagli stessi UPN, posti però a una distanza di 15mm.

Nel renodo che si trova all'altro estremo della membratura si dovrebbe fare la stessa modifica, a meno che non sia un collegamento che si intende studiare.

La resa solida dell'intera struttura può essere inluenzata dalle modifiche apportate alle membrature.

 

COM_RENODE_MODIFYSHAPE

 

A partire dalla versione 6.30 il programma controlla se sono verificate le seguenti condizioni:

1.Esiste un solo jnodo nel modello.

2.Ne esistono vari, ma tutte le membrature potenzialmente modificate da questo comando (nelle varie istanze del jnodo corrente) non compaiono che nel jnodo attualmente allo studio.

3.Le membrature modificate compaiono anche in altri jnodi, diversi da quello allo studio, ma questi jnodi diversi hanno tutti solo e soltanto una istanza.

 

Se nessuna di queste tre condizioni (mutuamente esclusive) è verificata, allora la riassegnazione della forma sezionale alla membratura comporterà una grave incoerenza nel modello. Infatti, cambiando solo alcune membrature e non altre, solo di alcune istanze e non di altre, si altera la decodifica dei jnodi eguali. Sarà  meglio modificare il modello fem originario e poi procedere a un nuovo riconoscimento dei jnodi. Una possibile strategia è:

 

-Modificare il modello nel programma fem usato per crearlo e poi (dopo aver salvato una copia di backup) usare il comando File-Aggiorna Modello Fem: ciò salverà i Renodi già creati. I componenti del Renodo modificato possono essere copiati dal file di backup e incollati nel nuovo file.

-Se non è disponibile alcun modello fem esterno, salvare il modello CSE con un altro nome. Modificare il modello fem usando i comandi interni di CSE, poi salvare il modello fem su disco con il comando Esporta Modello FEM (formato .sr3). Poi usare il comando File-Aggiorna Modello Fem dal modello CSE originario.

 

 

Il programma, in questo caso dà un messaggio di avviso che invece, se almeno una delle condizioni da 1 a 3 è verificata, non viene dato.

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