Note di rilascio: versione 5.40, 13-5-2013

 

1) Modifica calcolo bullonature con contrasto

 

Questa versione del programma modifica il calcolo delle bullonature con contrasto per tutte le normative agli stati limite, CNR-SL, IS-LS, EC3, BS, ASIC-LRFD (A), e la verifica dei bulloni in accordo a BS e a Eurocodice 3 (B).

 

A) Nel calcolo non lineare delle bullonature con contrasto la legge costitutiva dei bulloni usa ora la tensione di snervamento e quella di rottura dei bulloni senza alcuna fattorizzazione. Solo usando le norme alle tensioni ammissibili (IS-WS, CNR-TA, AISC-ASD) la legge costitutiva dei bulloni è (ed era) indefinitamente lineare.

Il primo punto della legge trilineare è il punto (fy/E, fy). Il secondo punto della legge trilineare è (eu, fu). Il terzo punto della legge trilineare è (eu+1000, fu + 100000 MPa), dove eu è la deformazione ultima (ET=1000 MPa). In questo modo la tensione calcolata nei bulloni potrà superare la soglia delle normative (minore di fy) e di fatto ciò implicherà una verifica non soddisfatta.

La precedente legge costitutiva dei bulloni utilizzava invece i punti (fy/EγM2, fyγM2), (eu, 0.9fu/γM2) e (eu+1000, 0.9fu/γM2 + 100000 MPa). Sebbene la tensione corrispondente al tratto orizzontale sia ora aumentata, data la limitazione a fu e non più a 0.9fu/γM2, le verifiche risultaranno insoddisfatte in generale per valori inferiori del carico applicato. Infatti il limite di normativa esclude la possibilità che i bulloni snervino a causa del fatto che, per i bulloni, fu/fy < 1.25. Il programma, adottando ora una legge costitutiva non fattorizzata, consentirà comportamenti plastici per i bulloni (come in effetti sperimentalmente avviene) ma a prezzo di tensioni sicuramente maggiori di quelle massime previste dalla normativa, dando con ciò luogo a verifiche non soddisfatte. In precedenza, il programma, raggiunta la massima soglia di normativa pari a 0.9fu/γM2 innescava una progressiva ridistribuzione plastica fino al punto di raggiungimento del momento limite. In parole povere questo vuol dire che le verifiche delle bullonature con contrasto potevano dare risultati non corretti quando:

1- le azioni applicate erano superiori al limite corrispondente al raggiungimento della tensione 0.9fu/γM2 in almeno un bullone, ma inferiori al valore corrispondente al raggiungimento della tensione 0.9fu/γM2 in tutti i bulloni (limite plastico con bulloni tutti a 0.9fu/γM2).

2- venivano adottate normative Eurocodice 3 o BS 5950.

 

Nel caso delle norme IS-LS, CNR-SL e AISC-LRFD, infatti, il raggiungimento della tensione 0.9fu/γM2 (si intende l'equivalente di ciascuna norma) comportava automaticamente verifiche non soddisfatte a causa dell'uso di una formula ellittica: eN2+eV2<1.

B) Per le ragioni spiegate, a causa della legge costitutiva precedentemente adottata per i bulloni, il programma non poteva mai calcolare tensioni superiori a 0.9fu/γM2 dato che a quel punto si innescava la redistribuzione plastica. Quindi lo sfruttamento massimo per i bulloni eN era al massimo pari a 1.0. In presenza di taglio, con sfruttamento eV, lo sfruttamento calcolato dal programma era (eN/1.4 + eV) per Eurocodice 3 ed (eN+eV)/1.4 per BS, entrambi minori di 1 (ramo rosso in figura). In realtà lo sfruttamento del bullone avrebbe dovuto essere pari a 1. Ora le formule considerano max(eN, eV ) se almeno uno dei due è maggiore o eguale a 1, e applicano la formula combinata solo se entrambi sono strettamente minori di 1. Data la modifica adottata alla legge costitutiva, in precedenza non era mai possibile accedere alla area grigia del grafico di figura, mentre ora sì.

 

2) Sezioni rastremate per le membrature.

 

E' stato aggiunto al menu FEM un nuovo comando necessario per definire elementi a sezione rastremata. Questo comando assegna una "seconda" sezione trasversale al secondo estremo degli elementi, generando in questo modo elementi a sezione rastremata.

 

3) Modifica del comando Interroga-Trova

 

Il comando ora consente di trovare una certa istanza di Jnodo. Oltre a specificare il Jnodo si specifica il numero della istanza desiderata, e il nodo corrispondente nel modello FEM viene selezionato. Inoltre, per meglio distinguere i Jnodi lavorati in qualche modo da quelli ancora vuoti, i primi sono indicati da un bordo verde chiaro nel simbolo del Jnodo.

 

4) Cambiamento del comando usato per assegnare una lavorazione del tipo "rotazione di faccia"

 

Quando si sceglie questo tipo di lavorazione il programma ora chiede che regola adottare per ruotare la faccia. La prima regola (l'unica disponibile prima della versione 5.40), ruota la faccia e modifica la sua forma al fine di simulare un taglio inclinato del componente. La seconda regola (disponibile a partire dalla versione 5.40), ruota semplicemente la faccia senza cambiamenti alla sua forma. Questa seconda versione è utile quando si gestiscono membrature aventi rastremazione. La regola viene scelta per mezzo di un dialogo con bottoni immagine.

Inoltre, una volta che la prima faccia sia stata cliccata, ovvero la faccia da ruotare, è ora possibile scegliere il vettore che dà la normale che la faccia dovrà avere premendo la barra spaziatrice ed introducendo poi le componenti del vettore che definisce la normale stessa. Ciò semplifica l'operazione quando non è disponibile alcuna faccia che abbia il vettore desiderato come propria normale.

 

5) Aggiunta della analisi di buckling

 

Se si sceglie il solutore CLEVER, e si esegue preventivamente una analisi statica (lineare o non lineare) è possibile chiedere di eseguire, in coda a questa, una analisi di buckling. L'analisi di buckling viene eseguita per tutte le combinazioni definite nel modello, ed i risultati sono accessibili da Sargon Reader come per le mappe di sforzo. Per approfondimenti su questo nuovo tipo di analisi si veda: Come eseguire analisi di instabilità dei componenti o degli aggregati.

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