Cosa si intende per… INDICE DI FLESSIBILITÀ DI UNA BULLONATURA O DI UNA SALDATURA
In generale, la rigidezza traslazionale o a slittamento (immagine seguente) di una bullonatura è direttamente proporzionale al numero dei bulloni n da cui è composta, al raggio dei bulloni r elevato alla quarta e inversamente proporzionale alla lunghezza netta l della bullonatura stessa.
In CSE è stato introdotto un parametro chiamato indice di flessibilità f associato alle bullonature o alle saldature: la rigidezza traslazionale delle bullonature o delle saldature risulta anche inversamente proporzionale al cubo dell’indice di flessibilità.
Ricapitolando, la rigidezza traslazionale di una bullonatura é:
•direttamente proporzionale a n e r4
•inversamente proporzionale a l3
•inversamente proporzionale a f 3
Se f è uguale a 1 non influenza quindi la rigidezza.
Un ragionamento del tutto analogo vale per le saldature (a partire dalla versione 4.62). In questo caso conta la sezione di gola della saldatura (oltre che naturalmente il numero dei cordoni e la loro disposizione e lunghezza).
Attraverso l’indice di flessibilità l’utente può modificare la rigidezza di un layout di bulloni o di cordoni di saldatura per far si che le azioni confluiscano maggiormente in determinati unitori.
Prendiamo ad esempio un giunto di prosecuzione con coprigiunti bullonati, sottoposto a trazione: in campo plastico si verificherà un rifollamento dell’anima che provocherà una redistribuzione delle sollecitazioni sulle bullonature delle flange, le quali continueranno a portare il carico. Attraverso un opportuno indice di flessibilità si può simulare questo fenomeno, ottenendo la ripartizione delle azioni desiderata.
Dato che le norme vietano che saldature e bullonature siano usate in parallelo e non in serie per assorbire le stesse azioni, il problema della determinazione dell'indice di flessibilità riguarda la scelta della rigidezza relativa di una saldatura rispetto ad altre saldature, o di una bullonatura rispetto ad altre bullonature. L'indice di flessibilità consente di dosare la quantità di azione che fluisce in ciascun mezzo di unione.
Se la rigidezza relativa di un unitore aumenta rispetto a quella di altri unitori usati in parallelo per assorbire le stesse azioni, la quota parte di azione assorbita da questo aumenta.
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