Comando: Post-Pushover-Crea Modelli[Ribbon-Post 2]
Questo comando prepara automaticamente 8 modelli relativi ad altrettante analisi di pushover. Il comando legge le impostazioni date con il comando Imposta, e presume di lavorare su un modello che: •Sia stato calcolato in analisi statica e modale in modo che le forme dei modi ed i loro periodi siano note. •Disponga della definizione di almeno un terremoto (comando Terremoti ), che sarà quello usato per le pushover. Tale spettro è quello definito dal comando Imposta. •Disponga di almeno una combinazione, utilizzata per definire i carichi non sismici.
Se il modello sotto mano si chiama MODELLO, verranno preaprati i seguenti 8 modelli pronti per le analisi di pushover:
I modelli vengono creati con le seguenti regole. 1.Non contengono combinazioni. 2.Il primo caso di carico contiene le azioni elementari di tutti i casi di carico non sismici referenziati nella combinazione indicata nel comando Imposta pushover, con i loro moltiplicatori. Esso si chiama "Not seismic loads" ed è di tipo permanente. 3.Il secondo caso di carico ("Seismic loads, X, Modal Forces, +", "Seismic loads, X, Constant Forces, +", ecc.) contiene le azioni relative al sisma, fattorizzate del fattore indicato nel comando Imposta pushover. Tale fattore amplifica le azioni sismiche e deve essere sufficientemente alto per generare il collasso, o può assumere particolari valori in corrispondenza a certi stati limite. Le azioni possono avere una distribuzione costante o modale secondo quanto prescritto dalle normative NTC 2008/2018 ed Eurocodice 8. Il punto di partenza è la accelerazione dello spettro elastico (5% di smorzamento) in corrispondenza al periodo del modo indicato. Nella distribuzione costante, ogni massa viene moltiplicata per la stessa accelerazione. Nella distribuzione modale le accelerazioni cambiano da nodo a nodo e si ottiene qualcosa di simile a quello che si otterrebbe con una analisi statica equivalente che utilizzasse la forma vera del modo e non una forma linearizzata (contributo modale alla analisi a spettro di risposta). 4.Le azioni sismiche possono avere il segno positivo o negativo, per tener conto di possibili dissimmetrie strutturali. Nel caso della distribuzione modale il segno "positivo" è quello del modo indicato. 5.La analisi non lineare è impostata in modo che il secondo caso di carico parta da dove finisce il primo (attiva stazioni). Ovvero, le azioni sismiche sono applicate a partire dalla situazione dopo l'applicazione dei carichi non sismici. Se l'amplificazione di cui si è detto prima è sufficiente, le curve di pushover saranno abbastanza ampie da giungere al collasso. Le altre impostazioni, ed in particolare la presenza o l'assenza degli effetti geometrici, dipendono dalle impostazioni del modello originario, dal quale sono stati generati automaticamente i modelli per le pushover. 6.La analisi non lineare è impostata in modo che parta la modalità "arc length" quando la struttura diviene tale per cui il current stiffness parameter è pari a 0.3, o al valore impostato nel modello originario. Questa impostazione è fondamentale per superare eventuali punti critici e seguire il ramo discendente. 7.Il nodo di controllo e tutti gli elementi dichiarati dissipativi (comando Struttura-Capacità-Aggiungi DZona) sono selezionati, in modo che il solutore produca le curve con gli spostamenti e le azioni interne in funzione del parametro di carico. Le curve partiranno da λ=0, arriveranno a λ=1 (intera applicazione del primo caso di carico ) e poi si muoveranno verso λ=2, che corrisponderebbe alla piena applicazione del caso di carico 2. Se l'analisi termina per λ=1.83 ciò vuol dire che è terminata all'83% di applicazione del carico corrispondente al caso 2, ovvero al sisma amplificato. E' da notare che sono possibili rami di softening e dunque λ può anche decrescere (si veda qui).
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