FITTIZIA |
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Si definisce fittizia la struttura che deriva dalla isostaticizzazione della struttura originaria, caricata da una forza unitaria, appunto: fittizia, messa in posizione opportuna.
Si può dire quanto segue.
a) Fittizie associate a incognite iperstatiche.
Se la forza unitaria corriponde ad una incognita iperstatica, allora le azioni interne della fittizia sono pari alla quotaparte di azioni interne della struttura originaria dovute all’iperstatica, divise per il valore dell’iperstatica stessa. Infatti l’effetto sulla struttura originaria dovuto alla iperstatica è proprio eguale al valore della incognita iperstatica per gli effetti dovuti all’iperstatica posta eguale ad 1 (ovvero della forza fittizia). Sia N° la azione assiale di un ramo nella struttura principale, N l’azione assiale nella struttura originaria. Per il principio di sovrapposizione degli effetti:
Se la struttura è isostatica N=N° Se la struttura ha una iperstatica X N=N°+N’X Se la struttura ha una iperstatica X ed una Y N=N°+N’X+N’’Y E così via.
L’azione assiale nella fittizia N’ non è che N’X/X, ovvero la parte di azione assiale totale N dovuta a quella iperstatica, parte che vale N’X, divisa per X.
b) Fittizie associate a incognite iperstatiche o cinematiche
La fittizia viene introdotta per avere un sistema di forze F (la forza unitaria e le reazioni vincolari ad essa associate) in equilibrio con un sistema di azioni interne (le azioni interne della fittizia stessa, il sistema di sforzi generalizzati s). Questo sistema equilibrato (F, s) è poi usato con gli spostamenti della struttura originaria e con le sue deformazioni totali, per scrivere una equazione dei lavori virtuali.
L’introduzione di una o più strutture fittizie consente di adoperare il plv per calcolare incognite iperstatiche o cinematiche (spostamenti). |