LEGNO (DIALOGO)

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 Questo dialogo è impiegato per descrivere una tipologia che usa sezioni realizzate in legno. Occorre scegliere un tipo sezionale premendo il bottone-immagine corrispondente, e specificare la larghezza B dell’elemento, usando le unità di misura attive.

 La larghezza B è la misura della sezione in direzione normale al piano dello schema strutturale.

 

 I dati relativi alle strutture in legno, data l’estrema variabilità delle caratteristiche statiche di questo materiale, sono specificati facendo riferimento a quanto prescritto dall’EC5. Sono presenti quattro famiglie di classi di resistenza:

1.                le classi Cxx si riferiscono a legno massiccio di conifere e di pioppo

2.                le classi dxx si riferiscono a legname di latifoglie

3.                le classi GLxxh si riferiscono a legno lamellare incollato omogeneo

4.                le classi GLxxc si riferiscono a legno lamellare incollato combinato

 

 Per prima cosa si sceglie il tipo sezionale: rettangolare o circolare piena. Se le sezione è rettangolare, occorre fornirne il valore di larghezza B.

 Come seconda cosa si sceglie il materiale dalla lista disponibile. Nel caso di “legno utente” tutti i dati dovranno essere forniti da parte dell’utente. Nel caso in cui il legno appartenga ad una delle tipologie elencate (cfr. EC5), il programma riempie da solo i campi relativi alle tensioni caratteristiche per flessione, fm,k, per trazione parallela alle fibre, ft,0,k, per compressione parallela alle fibre fc,0,k. Vengono anche automaticamente riempiti i campi relativi al modulo elastico medio parallelo E0, mean, e tangenziale medio Gmean.

 I valori di resistenza possono essere ridotti dal fattore kred, che tiene in conto tutti quei fattori che possono portare ad una riduzione della resistenza (ad esempio l’umidità, o la direzione del carico rispetto a quella delle fibre, o la durata del carico, ecc.).

 

 Siccome i dati di resistenza sono dati caratteristici, l’utente dovrà porre attenzione al modo in cui specifica i valori dei due coefficienti, gammaM e gammaF.

 

 Se i carichi non sono stati fattorizzati (tensioni ammissibili) allora vanno specificati i valori di gammaM e gammaF maggiori di 1 previsti dalla norma (per gammaM viene proposto il valore 1.3, per gammaF il valore di 1.35 proposto dalla norma per carichi permanenti). Il programma risale al valore ammissibile dividendo i valori caratteristici sia per gammaM che per gammaF, quest’ultima riduzione è necessaria dato che i carichi non sono stati fattorizzati.

 

 Invece se le combinazioni definite sono combinazioni già fattorizzate (stati limite), allora occorrerà specificare il solo gammaM ma non gammaF, che sarà posto eguale ad 1. In questo modo la tensione di riferimento sarà calcolata come valore caratteristico diviso per gammaM.

 

 In ogni modo, chiariamo che  il programma assume come valori limite della tensione i valori ottenuti con la seguente formula:

 

valore ammissibile = valore caratteristico * kred / gammaF / gammaM

 

Questi valori saranno poi raffrontati con i valori di tensione letti nelle varie combinazioni.

 

 Per quanto riguarda la tensione limite di compressione, essa viene ridotta in funzione della snellezza (nel piano) dell’elemento da predimensionare, mediante le curve proposte da EC5 relativamente al legno massiccio ed al legno lamellare.