Come… verificare un (re)nodo
Da un punto di vista pratico verificare un renodo è molto semplice: dopo aver creato il renodo ed aver verificato che sia corretto, ovvero che le connessione siano ben poste e che non vi siano compenetrazioni, con i comandi Controlla coerenza e Controlla compenetrazioni, basta impostare le verifiche con il comando Imposta ed eseguirle con il comando Verifica renodo.
La verifica viene fatta su un renodo alla volta, avendo attiva la vista Renodo del renodo a cui si è interessati.
L’ordinata esecuzione delle verifiche su tutti i renodi costituisce, di fatto, la verifica dei collegamenti della struttura.
Per quanto riguarda le impostazioni delle verifiche, si rimanda anche a:
Come comprendere che verifiche esegue CSE
Come scegliere che verifiche fare
Come esaminare i risultati delle verifiche
Come controllare i risultati ottenuti
E' importante segnalare un aspetto fondamentale al fine della corretta comprensione delle verifiche eseguite da CSE: nel caso di renodi associati a jnodi di tipo gerarchico, che sono quelli più frequenti, vi è una membratura, detta master, alla quale si attaccano tutte le altre membrature; tale gerarchia è univocamente definita dai segni di connessione del modello fem. A livello di jnodo, quindi, è già individuato un master.
Nel caso di renodi di tipo centrale, invece, tutte le membrature sono interrotte e a livello di jnodo non esiste ancora un master, che sarà un oggetto aggiunto nel renodo tridimensionale. CSE, in fase di verifica, cerca automaticamente il master tra tutti i tramite presenti: il requisito per essere assunto come master è che un tramite abbia la caratteristica di essere direttamente connesso a tutte le membrature del renodo (per connessione diretta si intende che tra il tramite e una membratura ci sia solo un unitore). Possono verificarsi le seguenti situazioni:
1.un solo tramite possiede il requisito per essere riconosciuto come master
2.due o più tramite possiedono tale requisito
3.non vi è alcun tramite con tale requisito
Nei casi 1 e 2 CSE assume il pezzo o i pezzi aventi la caratteristica sopraccitata e li considera come master. Tutto avviene automaticamente e la verifica prosegue.
Nel caso 3 è invece necessario che l'utente decida quale debba essere il master, in quanto possono esserci situazioni non univoche che possono dare luogo anche a risultati diversi: deve quindi essere il progettista a valutare la soluzione più adatta.
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