Come gestire gli accelerogrammiLa gestione degli accelerogrammi, in Sargon, non consiste solo nella facoltà di introdurre a corredo di un modello alcuni accelerogrammi, al fine di utilizzarli per specifiche analisi di time history. In Sargon, la gestione degli accelerogrammi consiste anche nella possibilità di sottoporre gli accelerogrammi introdotti a controlli che ne indichino meglio la natura e le caratteristiche. Lo studio della natura di un accelerogramma si può fare sostanzialmente in due modi e per due fini. Un primo modo è quello di estrarre, per un dato accelerogramma, il suo spettro di risposta. Tale metodo consente di stabilire quali siano i periodi degli oscillatori maggiormente sollecitati, osservando che la forma dello spettro di risposta di un vero accelerogramma non è quella regolare delle normative, ma presenta picchi e valli in diverse zone sull'asse delle ascisse, ovvero in corrispondenza a intervalli di periodi diversi. Quindi, un dato segnale potrà presentare una specifica amplificazione (o riduzione) proprio nell'intervallo di periodi più importante per la struttura allo studio. Inoltre, l'estrazione dello spettro di risposta consente anche di utilizzare quel singolo spettro come "spettro utente" e quindi realizzando una analisi a spettro di risposta utilizzando lo spettro di risposta del singolo accelerogramma allo studio. Lo spettro calcolato in Sargon può essere quello di accelerazione o quello di spostamento, o la versione combinata dei due (ADS), utile per le analisi di pushover. E' anche possibile avere un report (tabulato) con le caratteristiche dell'accelerogramma studiato. Un secondo modo è quello di calcolare la risposta di un oscillatore di dato periodo e smorzamento, al segnale descritto dall'accelerogramma. Una tale attività non dice nulla di diverso in termini di picco di spostamento rispetto a quanto dice una estrazione di spettro, ma può invece dare altre importanti informazioni, come il numero e l'ampiezza dei cicli, e la durata della risposta in zona severa. Tali informazioni, a loro volta, possono dare una misura dell'impegno in termini di ripetizione della escursione elastica (o plastica), e quindi suggerire non solo quanto avviene in un dato istante, informazione di per sé non necessariamente esaustiva e definitiva, ma anche quanto spesso e quanto a lungo il segnale imponga escursioni in zona pericolosa alle varie risposte modali elementari della struttura . Per gestire gli accelerogrammi secondo la prima modalità, e per introdurli nel corredo di accelerogrammi di un modello, si deve usare il comando Edit-Azioni-Accelerogrammi. Una volta che l'accelerogramma che interessa sia stato aggiunto al modello, è poi possibile avere la risposta dell'oscillatore semplice mediante il comando Struttura-Oscillatore-Risposta. Si veda anche: Come affrontare le analisi sismiche con i segnali |