Come… funziona la connessione in CSE

 

 Il concetto di connessione è fondamentale in CSE. La connessione è il meccanismo per cui il programma riconosce che un certo unitore è unito, appunto: connesso, ad un componente.

 Gli unitori possibili sono due, le bullonature e le saldature. Esaminiamo in dettaglio ciascuno dei due possibili unitori.

 

BULLONATURE

 

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Esempio di bullonatura

 

Il programma descrive geometricamente le bullonature con coppie di prismi a base esagonale, tante coppie quanti sono i bulloni. Un prisma simula la vite, un prisma simula il dado. Il gambo non è modellato. Il centro di ciascun esagono giace sull’asse del suo bullone.

 

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Asse di un bullone

 

Partendo dalla testa della vite, che è il primo estremo, e muovendosi nella direzione dell’asse 3 della bullonatura, troviamo ad una certa distanza d il prisma (più alto) che simula il dado. La distanza netta tra le facce interne dei due prismi deve essere esattamente eguale alla somma degli spessori dei piatti dei componenti bullonati. La faccia interna della vite giace  sulla (ed è quindi complanare alla) faccia del primo oggetto unito dalla bullonatura. La faccia interna del dado giace sulla, ed è quindi complanare alla, faccia dell’ultimo oggetto unito dalla bullonatura. Ad ogni livello di bullonatura corrispondono coppie di facce di oggetti diversi, complanari e con versore opposto. Tale condizione di tangenza e la presenza delle facce della vite e del dado, costituiscono quanto basta a CSE per ricostruire la connessione di tutte le parti connesse dalla bullonatura. Gli oggetti da bullonare devono essere in contatto e vi deve quindi essere una successione di facce complanari a coppie e con versore opposto. Inoltre le facce interne della vite e del dado devono a loro volta essere complanari e con versore opposto alle facce corrispondenti rispettivamente alla prima ed alla ultima faccia dei pezzi collegati.

Upgrade: dalla versione 9.50 è anche possibile decodificare automaticamente sottili strati di aria interposti tra gli spessori bullonati. Gli strati di aria sono consentiti purché il loro spessore non superi lo spessore massimo degli strati d'aria così come impostato con il comando Modifica-Impostazioni.

Operativamente la bullonatura viene applicata scegliendo la prima faccia da bullonare, quella che corrisponde alla faccia interna della testa della vite. Poi, in una vista piana, vengono posizionati i bulloni. Il programma verifica che tutti i bulloni uniscano gli stessi oggetti e che tutti siano all’interno della medesima faccia scelta dall’utente. E’ il programma a ricostruire la esatta serie di oggetti bullonati, mediante la attenta valutazione delle condizioni di tangenza. Non è possibile bullonare oggetti che non siano a stretto contatto (tangenza), o che distino più del massimo strato di aria accettabile, così come impostato con il comando Modifica-Impostazioni.

 

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Facce non tangenti

 

Se un componente viene spostato, o nel caso in cui il riaggiustaggio non sia attivo il suo spessore modificato, e la bullonatura no, o viceversa, la connessione viene persa. La si potrà ripristinare traslando in modo opportuno la bullonatura, in modo che la faccia interna della vite giaccia sulla faccia esterna del primo oggetto collegato, ed eventualmente rientrando nel dialogo che serve a impostare la bullonatura stessa per far ricalcolare al programma  i vari spessori dei pezzi collegati. Se si copiano in blocco più oggetti collegati, compresa la bullonatura stessa, la connessione tra essi viene mantenuta (ma la poligonale di contrasto dovrà essere ridefinita). Si veda l’argomento correlato.

Se il riaggiustaggio è attivo la modifica delle dimensioni e spessore di un componente (non il suo spostamento) di solito non comporta la perdita delle connessioni.

Si veda anche Come riaggiustare un renodo dopo una modifica.

 

 

SALDATURE (A CORDONI D’ANGOLO E A PENETRAZIONE)

 

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Esempio di saldatura a cordoni d'angolo

 

Una saldatura a cordoni d’angolo è modellata con una serie di prismi a base triangolare, tanti quanti sono i cordoni. Delle tre facce laterali di ciascun prisma, due devono essere connesse, ovvero ordinatamente complanari e interne a due facce di due diversi oggetti, che sono gli oggetti connessi dalla saldatura. Tutte le facce dei cordoni che connettono il primo oggetto (quello definito “primo” in quanto associato a ciò che si definisce “primo estremo” della saldatura) devono essere complanari. Per poter applicare la saldatura il piano da esse individuate, detto Π,  deve anche corrispondere a due facce in contatto, e quindi complanari e con versori opposti, appartenenti ai due componenti connessi dalla saldatura, dette rispettivamente per il primo e secondo componente f1 ed f2. Tutte le altre facce dei cordoni connesse al secondo componente non sono tra loro complanari e seguono il perimetro di f1. Le facce del secondo componente a cui si attaccano i cordoni hanno in comune un lato con la faccia f2.

 

Non è possibile saldare due oggetti che non abbiano una faccia in contatto (ovvero complanari).

 

La connessione della saldatura in CSE è riconosciuta andando a cercare le facce complanari a quelle dei cordoni.

 

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Connessione dei cordoni

 

Se un componente viene spostato,  e la saldatura no, o se ne viene modificato lo spessore nel caso in cui il riaggiustaggio non sia attivo, la connessione viene persa. La si potrà ripristinare traslando in modo opportuno la saldatura: se nella nuova posizione le sue facce attive risulteranno tangenti (e coerenti) con quelle di due oggetti tangenti, verrà automaticamente ripristinata la connessione. Se una saldatura e gli oggetti a essa collegati vengono spostati in blocco la connessione viene mantenuta.

Se il riaggiustaggio è attivo la modifica delle dimensioni e spessore di un componente (non il suo spostamento) di solito non comporta la perdita delle connessioni.

Si veda anche Come riaggiustare un renodo dopo una modifica.

 

 

Per i cordoni a penetrazione la connessione funziona in modo simile; non é però necessario che la seconda faccia "sbordi" rispetto alla prima. Anche la rappresentazione é differente.

 

 

 

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