Note di rilascio: versione 3.00, Maggio 2009
Il progetto ha dovuto affrontare molte difficoltà, legate alla complessità della materia ed alla impossibilità di lavorare continuativamente solo a questo pur importantissimo progetto, tuttavia, nel 2008, ha visto una importante svolta che ha portato a rapidi risultati che sono tutti inclusi a partire dalla versione 3.0 del programma. In pratica si è riusciti a mettere a punto un modello di calcolo molto generale che consente di calcolare le sollecitazioni affluenti ai vari unitori. Ciò ha aperto la strada alle verifiche automatiche di tutti i pezzi componenti il renodo, e di fatto ha liberato la strada per tutti gli sviluppi successivi.
CSE è quindi arrivato a compiere il fondamentale passo di disporre di un algoritmo generale per la verifica automatica di collegamenti generici. Al momento (versione 3.0) il programma dispone delle seguenti fondamentali caratteristiche e funzionalità:
1.Viste multiple sincronizzate.
2.Stampa, anteprima di stampa, cattura di immagini negli appunti per trasferimento ad altre applicazioni.
3.Help ipertestuale (HLP), guida in formato PDF, book informativo, book validazione, filmati introduttivi.
4.Creazione di modelli fem all’interno del programma.
5.Importazione di modelli fem nel formato di Sargon.
6.Riconoscimento automatico delle membrature.
7.Riconoscimento e catalogazione automatica dei jnodi eguali secondo casistiche di ampia generalità.
8.Creazione di un tabulato con la lista dei jnodi e con le loro caratteristiche, incluse le azioni interne di inviluppo al variare delle istanze utili per le verifiche.
9.Possibilità di trasformare un jnodo in renodo mediante la aggiunta di componenti come squadrette, doppie squadrette, piatti rettangolari, piatti rettangolari smussati (costole), piatti triangolari, piatti trapezoidali, piatti poligonali regolari, piatti circolari, tronchi di profilato generico considerando le oltre 10000 sezioni presenti in SAMBA (sezioni IPE, HEA, HEB, HEM, UPN, a T a L a C saldate, a T per taglio di H laminati, angolari, circolari, formate a freddo, composte generiche, ecc. ecc.), blocchi vincolo.
10.Operazioni di copia, rotazione, spostamento.
11.Possibilità di definire lavorazioni come intagli di forma generica con poligonale di taglio, intagli con box di taglio, rotazioni di facce, traslazioni di facce, smussi triangolari, smussi quadrati, smussi circolari. Tali lavorazioni consentono di modificare sia le membrature che i tramite. Allungamenti e accorciamenti di membrature.
12.Possibilità di definire bullonature con disposizione rettangolare regolare o sfalsata, circolare e generica. Bullonature a solo taglio o a taglio e trazione/compressione, solo a trazione e non a compressione, ancoraggi, unioni ad attrito, bullonature con contrasto (con calcoli non lineari per la determinazione dell’asse neutro e della zona compressa del contrasto), contrasti con legge costitutiva no tension lineare, elastica perfettamente plastica, trilineare, parabola-rettangolo. Le bullonature possono riguardare qualsiasi faccia piana di qualsiasi oggetto in contatto con altri oggetti che saranno bullonati a questo (al momento successione di facce piane parallele), senza nessuna limitazione di giacitura o di orientazione.
13.Possibilità di definire layout di cordoni di saldatura d’angolo, tra facce piane in contatto, con cordoni in numero e disposizione arbitraria.
14.Possibilità di definire terne locali agli elementi o ai componenti come sistema di coordinate attivo.
15.Possibilità di definire variabili e condizioni mediante formule memorizzate dal programma (senza necessità di saper programmare), partendo da variabili predefinite che includono le informazioni sui componenti presenti nella scena (ad esempio una variabile “pippo= m2.fy / m2.ft” o una condizione “N< m1.fy * m1.A / gammaM0”).
16.Riconoscimento automatico delle connessioni, senza bisogno di indicare i pezzi coinvolti.
17.Ricostruzione della topologia e connettività del renodo, riconoscimento di compenetrazioni, di giunti mal posti di componenti non collegati.
18.Ricostruzione automatica di tutte le catene di collegamento da una membratura al master o da una membratura al blocco vincolo o da una membratura al pezzo centrale (jnodi gerarchici, attacchi, jnodi centrali).
19.Calcolo automatico in funzione delle combinazioni definite nel modello fem o, indipendentemente da questo, calcolo basato sui limiti elastici e plastici delle membrature opportunamente fattorizzati (indipendenza da modello fem o da programmi esterni).
20.Verifica degli unitori in accordo a CNR alle tensioni ammissibili, CNR agli stati limite, Eurocodice 3 parte 1-8 là dove applicabile (verifiche su bulloni e su cordoni di saldatura).
21.Creazione automatica dei modelli agli elementi finiti delle piastre per il solutore Clever di Sargon, importabili per approfondimento di studi in Sargon o risolti automaticamente da dentro CSE. I modelli sono meshati automaticamente con il passo di mesh desiderato ed includono tutte le azioni elementari trasmesse dai bulloni e dai cordoni, per un attento esame dello stato di sforzo di piastre di qualsiasi forma, anche in seguito alle lavorazioni applicate.
22.Verifiche automatiche a rifollamento per tutti i pezzi collegati da bullonature.
23.Verifiche automatiche a scorrimento delle unioni.
24.Verifiche automatiche a sfilamento degli ancoraggi.
25.Verifiche automatiche del contrasto nelle bullonature con contrasto, rappresentazione degli sforzi di compressione nel contrasto e di trazione nelle bullonature.
26.Ricerca automatica delle sezioni nette delle membrature (a causa di intagli o fori dovuti a bullonature) e loro verifica automatica a presso o tensoflessione retta o deviata sotto l’azione delle forze pertinenti ricostruite sommando i contributi dei singoli bulloni o parti di cordoni pertinenti (gradazione della diffusione dello sforzo nelle membrature). Rappresentazione della variazione di sforzo normale sulla sezione netta.
27.Verifiche di block tearing
28.Verifica automatica semplificata dei tramite in opportune sezioni notevoli (sezioni d’attacco piatti).
29.Verifiche di deformabilità del renodo.
30.Verifiche utente basate su formule definite dall’utente stesso, memorizzate ed applicate dal programma e quindi piena personalizzabilità, estendibilità, automazione.
31.Rappresentazione in falsi colori dei coefficienti di sfruttamento di ogni singolo componente sottoposto a verifica.
32.Rappresentazione della deformata del renodo per una immediata comprensione dei fenomeni in gioco.
33.Rappresentazione delle azioni scambiate da ogni componente con gli altri, e quindi ricostruzione degli equilibri e del fluire delle forze da un componente all’altro.
34.Creazione di un esteso tabulato con i risultati di tutte le verifiche e con le informazioni relative a tutti i componenti, in italiano o inglese e con unità di misura variabili.
35.Possibilità di esportare DXF con il modello 3d del renodo (FACE3D).
36.Possibilità di riaggiornare il modello dei renodi salvando tutto il lavoro salvabile a seguito di cambiamenti nel modello fem originario.
Alcune problematiche e classi di problema non sono ancora state affrontate per ragioni di tempo, ma saranno presto incluse nel programma. Sono di seguito elencate le migliorie attese per le prossime versioni del programma, sul breve, sul medio e sul lungo periodo.
Sul breve periodo:
•Aggiunta di comandi per facilitare l’aggiunta di componenti standard in posizioni standard (piastre di testa, piastre d’anima o d’ala, ecc.)
•Miglioramento della resa grafica di sezioni cave o di piastre forate (ad esempio la corona circolare)
•Fori asolati
•Aggiunta di ulteriori tramite
•Miglioramenti al comando che genera lavorazioni per intagli di poligonali o box
•Aggiunta di saldature a completa penetrazione (al momento sono gestite solo quelle a cordoni d’angolo)
Sul medio periodo:
•Aggiunta del disegno delle sezioni secondo piani arbitrari.
•Ulteriori uscite grafiche verso programmi di disegno.
•Aggiunta delle parametrizzazioni ai renodi e creazione di una biblioteca di collegamenti standard richiamabili con pochi click.
•Creazione di versioni ridotte del programma capaci di gestire solo i giunti tipici.
Sul lungo periodo:
•Creazione del modello 3D della intera struttura con tutti i renodi risolti, resa grafica complessiva finale
•Norme AISC
•Rivetti
•Creazione di versioni ridotte di CSE con i giunti tipici
•Creazione delle tavole di disegno in modo automatico
•Approfondimento delle problematiche relative ai collegamenti con tubi circolari
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