AGGIUNGI BULLONATURA PARAMETRICA (DIALOGO)

 

MODALITA' PRENODO

 

DLG_RENODE_GETPBOLT

 

 Questo dialogo consente di definire un layout di bulloni durante la registrazione di un PRenodo. Il suo funzionamento è analogo a quello della normale aggiunta di un layout di bulloni (alla cui descrizione si rimanda per una spiegazione generale), con la differenza che qui alcuni dati vanno definiti in forma parametrica. Tali dati, descritti dettagliatamente in seguito, sono:

 

diametro dei bulloni;

quantità e interassi;

offset e rotazione del layout;

superficie (o superfici) di contrasto (ma non la sua legge costitutiva)

 

 Altre informazioni, invece, vanno definite normalmente in forma numerica anche durante la registrazione di un renodo parametrico; tali informazioni sono:

 

tipo di disposizione (regolare, sfalsata, ecc.);

ipotesi di funzionamento (bulloni solo a taglio, anche compressi, unioni ad attrito, ancoraggi, ecc.);

sottodialoghi in cui vengono definite le proprietà relative all'attrito, all'ancoraggio e al contrasto (solo la legge costitutiva, non la superficie).

 

 La classe e il tipo dei bulloni, infine, sono definiti all'inizio della registrazione del renodo parametrico e sono uguali per tutte le bullonature di quel PRenodo.

 

Dati da introdurre in forma parametrica

 

 Come avviene per tutti  i dati da inserire in forma parametrica, è possibile digitare le variabili direttamente nelle caselle con il bordo più spesso oppure premere i bottoni accanto alle caselle per accedere a un dialogo che agevola l'inserimento delle variabili stesse. Un interasse o un offset potranno essere quindi definiti in funzione del lato di una piastra o dell'altezza di un profilo (ad esempio, P1.H/2 è metà dell'altezza della piastra P1, 2/3*m1.b sono i due terzi della larghezza del profilo della membratura 1, ecc.). Va ricordato che è comunque possibile digitare direttamente un diametro (ad esempio 27mm) e tale valore sarà memorizzato come costante, ma eventualmente modificabile dall'utente in una successiva fase di assegnazione del PRenodo che si sta registrando a un renodo simile.

 In aggiunta alla definizione standard sopraccitata, poiché il calcolo del diametro dei bulloni in forma chiusa potrebbe dare come risultato un numero non corrispondente a un diametro normato (anche arrotondandolo a un intero), e poichè dal diametro dipendono le distanze minime tra i bulloni e dai bordi, e di conseguenza gli interassi e il numero di bulloni, è stato messo a punto appositamente per CSE un sistema guidato per determinare diametro, quantità e interassi.

 

 Il sistema studiato per automatizzare la disposizione e il diametro dei bulloni - che funziona per disposizioni regolari per righe e colonne, eventualmente sfalsate o con l'interno svuotato - si basa su un algoritmo che determina il diametro dei bulloni, il numero di righe e colonne e gli interassi in funzione dei seguenti parametri:

 

"pesantezza" del collegamento, scelta dall'utente;

spessore minimo tra i piatti forati, calcolato automaticamente da CSE;

due lunghezze di riferimento, definite dall'utente.

 

       La pesantezza del collegamento è di tre livelli: leggera (indicata dalla lettera l, cioè light), media (m, medium) e pesante (s, strong). Per utilizzare il sistema automatico di disposizione e diametro dei bulloni è necessario digitare nelle caselle desiderate (tutte o solo quelle dei parametri che si vogliono calcolare in questo modo, imponendo i rimanenti) la stringa auto_ seguita dalla lettera che identifica la pesantezza, come mostrato di seguito:

 

auto_l        dimensionamento automatico leggero

auto_m        dimensionamento automatico medio

auto_s        dimensionamento automatico pesante

 

Se si indica auto_m, il diametro dei bulloni sarà determinato dalla formula seguente:

 

 

dove t è lo spessore più piccolo tra quelli dei piatti forati, espresso in millimetri e il risultato va considerato anch'esso in millimetri. Il diametro assunto sarà quello normato più vicino al valore esatto calcolato (se si ottiene, ad esempio, 29,62 il bullone assunto sarà un M30).

 

 Se si indica auto_l il diametro sarà quello normato immediatamente inferiore a quello ottenuto con la precedente formula, se si indica auto_s sarà quello immediatamente superiore. Se usando i bulloni europei standard la formula restituisce un diametro 27 per il dimensionamento medio, si avrà un M24 per il dimensionamento leggero e un M30 per quello pesante.

 

 I bottoni , e inizializzano automaticamente la casella relativa al diametro rispettivamente con le stringhe auto_l, auto_m e auto_s.

 

 Se nella casella relativa all'interasse tra le righe si indica auto_s, la distanza tra le righe verrà assunta come la più piccola ammissibile dalla normativa corrente per il diametro attuale, se si sceglie auto_l sarà la distanza massima; auto_m determinerà una distanza media tra le due. Lo stesso funzionamento si applica all'interasse tra le colonne.

 

DLG_BOLTLAY_AUTOEXAMPLE

Interasse ottenuto con auto_s

 

 I bottoni , e inizializzano automaticamente le caselle relative agli interassi rispettivamente con le stringhe auto_l, auto_m e auto_s.

 

 Il numero di bulloni di una riga dipende dall'interasse tra le colonne e dalla lunghezza della riga (lo stesso vale, a parti invertite, per le colonne). La lunghezza della riga dipende dall'espressione auto_x(length), dove x può essere l, m o s come visto in precedenza, e length è una lunghezza di riferimento che può essere definita in forma numerica (ad esempio 400mm) oppure - ed è generalmente la scelta ottimale - in forma parametrica (ad esempio 2*P1.H, cioè due volte l'altezza della piastra P1). Se, ad esempio, per una bullonatura disposta sulla piastra P1 si indica auto_s(P1.H), il dimensionamento sarà effettuato disponendo i bulloni su una lunghezza pari all'altezza della piastra meno due volte la distanza minima dei bulloni dagli estremi di tale lunghezza di riferimento prevista dalla normativa corrente per il diametro attuale. In pratica, i bulloni verranno disposti il più vicino possibile ai bordi. Il numero di bulloni della riga viene quindi calcolato suddividendo la "lunghezza bullonabile" per la distanza tra i bulloni di una stessa riga (cioè l'interasse tra le colonne).

 

DLG_BOLTLAY_AUTOEXAMPLE2

Distanza dai bordi ottenuta con auto_s(P1.H)

 

 I bottoni , e inizializzano automaticamente le caselle relative alle quantità rispettivamente con le stringhe auto_l(length), auto_m(length) e auto_s(length).

 

 Risulta evidente che la lunghezza bullonabile esatta può non essere un multiplo dell'interasse esatto: l'algoritmo calcola quindi una disposizione che media i vari parametri ottimizzando la disposizione.

 

 Se si sceglie di introdurre un certo dato in forma numerica, ad esempio un interasse tra le colonne di 65mm, tutta la disposizione sarà calcolata in funzione di questo valore e degli altri in gioco, quindi anche quell'interasse definito da una costante potrà essere modificato per l'ottimizzazione suddetta.

 

 Il dialogo di aggiunta di una bullonatura parametrica non include la casella per la determinazione del fattore legato all'effetto leva. Infatti tale fattore dipende fortemente dai parametri e non è possibile stabilire per esso una formula valida in generale. E' compito dell'utente, una volta generato il nodo, modificare il fattore di leva per le varie bullonature, tenendo conto delle effettive dimensioni e proporzioni del problema allo studio.

 

NOTA: i numeri eventualmente utilizzati nella definizione delle variabili, se sono dimensionali, devono essere sempre espressi in Newton, millimetri e unità derivate, qualsiasi siano le unità attive.

 

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