Come… comprendere cosa esattamente fa CSE

 

Supponiamo di avere messo a punto una scena, che siano stati disposti gli unitori e i tramite, che le azioni interne nelle membrature siano note e che quindi il renodo sia pronto per essere calcolato. Cosa fa CSE?

 

Una descrizione dettagliata sarebbe molto lunga e complessa, ed inoltre esulerebbe dallo scopo di questa guida. Qui ci si limita a dare alcuni informazioni, utili per impiegare il programma e per comprenderne, in generale, il comportamento.

 

-1-Il programma per prima cosa, lanciate le verifiche, ricostruisce tutte le catene ed esamina tutte le connessioni alla ricerca di componenti non collegati o mal collegati. Se questo controllo viene passato il programma passa alla fase successiva.

-2-La fase successiva consiste nella messa a punto del modello di calcolo (IRFEM Initial Renode Finite Element Model). Si tratta di un opportuno modello agli elementi finiti, in cui ogni componente viene convenientemente schematizzato per mezzo di regole che tengono conto delle ipotesi di base. La rigidezza di una bullonatura dipende da tutti i parametri che la individuano: il numero dei bulloni, il loro diametro ed esatta disposizione con tutte le mutue distanze, la loro lunghezza. La rigidezza di una saldatura dipende, allo stesso modo, da tutti i cordoni che la individuano, le loro sezioni di gola, le loro lunghezze, la loro esatta disposizione nello spazio. La risoluzione del modello garantisce una risposta equilibrata con le azioni applicate. Nulla va perduto, tutte le componenti ed i momenti di trasporto sono correttamente tenuti in conto. Il modello non scarta e non elide alcuna parte della risposta. Il mutuo dosaggio delle componenti di azione tra i vari componenti, come calcolato dal modello, è il prodotto delle specifiche ipotesi semplificative fatte per allestire il modello. Nella stragrande maggioranza dei casi tali ipotesi semplificative, che comunque comportano una risposta equilibrata con i carichi applicati, non comportano una distribuzione di azioni interne molto diversa da quella che si sarebbe calcolata con ipotesi semplificative, a mano. Perché questo avvenga, tuttavia, è fondamentale che eventuali bulloni “solo a taglio” siano effettivamente impostati come “solo a taglio” in modo da far fluire le azioni nel modo giusto.

Il modello ha tanti casi di carico quante sono le combinazioni da studiare. Il modello viene calcolato internamente dal programma e produce come risultato gli spostamenti delle parti che compongono il renodo, e le azioni interne afferenti alle varie sezioni di verifica ed i vari estremi degli unitori. La sestupla di sollecitazioni che, in una data combinazione, sollecita un layout di bulloni o di cordoni è il prodotto di questo calcolo.

 -3- Una volta note le sollecitazioni su ciascun unitore, il programma calcola gli sforzi afferenti a ciascun sotto componente dell’unitore (singoli bulloni e singoli cordoni), in tutte le sue sezioni di verifica. Fatto questo il programma esegue le verifiche di resistenza degli unitori. Nel caso delle bullonature vengono qui verificati lo scorrimento, lo sfilamento e il contrasto, se necessario.

 - 4- A questo punto il programma può eseguire, noti i tagli nei gambi dei bulloni, le verifiche a rifollamento.

 - 5- A questa fase segue la fase di creazione dei modelli agli elementi finiti per i componenti per i quali è stata chiesta questa funzionalità. Dato che le azioni dei singoli sotto componenti sono note, il programma può calcolare le azioni da applicare al modello agli elementi finiti (vengono creati i file “Modello.Jnodo.Componente.sr2”).

 - 6- Se richiesto il programma esegue il calcolo agli elementi finiti dei componenti e valuta gli indici di sfruttamento (verifiche fem automatiche).

 - 7- Poi il programma, se richiesto, calcola le verifiche semplificate delle membrature.

 - 8- Quindi vengono eseguite le verifiche semplificate dei tramite, se richieste.

 - 9- A questo punto il programma esegue le verifiche utente e calcola nuovi sfruttamenti da aggiungere a quelli già calcolati.

 - 10 - Completano l’esecuzione delle verifiche la scrittura del tabulato (se richiesto) e il salvataggio del file binario con i risultati (tale file si chiama Modello.Jnodo.cs0 per le norme CNR TA, Modello.Jnodo.cs1 per le norme CNR_SL, Modello.Jnodo.cs2 per le verifiche secondo Eurocodice, Modello.Jnodo.cs3 per le verifiche secondo IS working stress, Modello.Jnodo.cs4 per le verifiche secondo IS limit states, Modello.Jnodo.cs5 per le verifiche secondo AISC-ASD, Modello.Jnodo.cs6 per le verifiche secondo AISC-LRFD e Modello.Jnodo.cs7 per le verifiche secondo BS 5950).

 

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