ALLEGATI:
► La valiunzione del calcolo strutturale (articolo sulla validazione)
► Replica al comunicato del DICATA
Keywords: calcolo strutturale, analisi strutturale, metodo
semplificato, norme sismiche, CEMAR, validazione, valiunzione, certificazione,
elementi sismici secondari, università di Brescia, DICATA, Tecnobit, Ordine
degli Ingegneri di Milano, Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici.
Milano 28/1/2013
Riepilogo dei fatti e stato delle cose
a) Segnalazione e articolo "La valiunzione del calcolo
strutturale".
Su segnalazione dell'Ing. Fausto Giovannardi, Direttore della rivista
tecnico-scientifica
Ingegneria Sismica, nell'aprile del 2012 presi ad
occuparmi di un programma denominato CEMAR, prodotto e distribuito da una ditta
denominata Tecnobit, che, tramite massicce campagne
pubblicitarie, prometteva di progettare palazzine in calcestruzzo armato in zona
sismica con un "metodo semplificato" che consentiva drastiche semplificazioni
rispetto a quanto previsto dalla normativa, ma nel pieno rispetto di essa.
L'ing.
Giovannardi mi chiese di occuparmene in quanto esperto di analisi strutturale,
validazione e sviluppo software, sospettando, come anche altri (si vedano
alcuni post in forum
ancora
del 2009), che vi fosse qualcosa di strano e di non conforme.
La specificità e l'interesse del caso, oltre che dal problema tecnico in sè, era
costituita dal fatto che una università italiana, l'università di Brescia,
Dipartimento DICATA, aveva
emesso un documento che altro non si poteva giudicare, leggendolo, che come una
validazione. Come tale infatti veniva esibito dalla ditta produttrice del
software, che dava ampia notizia di questo fatto in modo capillare e ubiquo.
Dato che anche di validazione mi occupo da anni, ho ritenuto mio
dovere comprendere la natura tecnica del problema ed esprimere in un articolo
che già stavo scrivendo in tema di validazione,
("
La valiunzione del calcolo strutturale"), le mie idee a riguardo.
Le conclusioni del mio studio furono che il programma ometteva controlli
fondamentali i quali, se fossero stati fatti, avrebbero portato a considerare
fuori legge l'approccio seguito in moltissimi casi, tra i quali anche quelli portati
ad esempio. Inoltre, nel mio lavoro dimostrai che la attività svolta dalla
università di Brescia, che reputai allora e continuo a reputare adesso una
"validazione", era stata tecnicamente errata per numerose ragioni generali e
particolari.
L'articolo divenne necessariamente non solo un articolo tecnico, ma anche un
articolo di denuncia e di segnalazione pubblica, quindi, dato il taglio
e l'intento non meramente tecnico-scientifico, la rivista
Ingegneria Sismica
ritenne di non doverlo pubblicare.
L'articolo venne così ad essere pubblicato da Castalia, posto nel suo sito, e
segnalato alla comunità tecnica per mezzo di due diversi forum di ingegneria
ingegneri.info e ingegneriaforum (dove però al momento il topic non risulta
essere più accessibile, per motivi tecnici causati da un backup, come chiarisce
il responsabile del forum). In seguito alla attività di rimozione di alcuni post
del thread operata dal
moderatore del forum "ingegneriaforum", nel Giugno 2012 (non la sua
completa rimozione accidentale che avvenne in seguito), alcuni partecipanti alla discussione si
spostarono in un altro forum, dove il topic
fu ripreso
dandogli grande evidenza. Da lì mi fu chiesto di dare alcuni chiarimenti che
fornii in uno specifico intervento.
Contestualmente, ritenendo la situazione molto grave, fu
da me inviata una
segnalazione scritta e la richiesta di un parere formale mediante posta
certificata sia all'Ordine degli
Ingegneri di Milano (14 giugno 2012), sia al Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici,
nella persona del suo Presidente Prof. Karrer (14 giugno 2012).
In quegli stessi giorni mi dimettevo da membro della Commissione Strutture dell'Ordine
di Milano, ritenendo opportuna tale decisione per una pluralità di ragioni.
b) Reazioni
Dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici non è mai arrivata alcuna risposta, di nessun tipo.
L'Ordine di Milano, dopo due o tre settimane, pose ai primi di Luglio 2012 nel
proprio sito
un
link all'articolo aggiungendo due righe di commento in cui si esprimeva
consenso all'articolo stesso. Il Presidente della Commissione Strutture Ing.
Bruno Finzi, mi mandò per conoscenza una email in cui scriveva quanto segue a
persone dell'Ordine:
" La Commissione Strutture, nella sua riunione di ieri, ha
votato alla unanimità il supporto ai concetti espressi nell'articolo dell'ing.
Rugarli. Si chiede pertanto:
- di pubblicare sul sito nella parte strutture un link a
tale articolo;
- di mettere in evidenza che la Commissione Strutture
dell'Ordine si è espressa a supporto e condivisione dei contenuti di tale
articolo."
4-7-2012
Riporto qui questo messaggio, che dice chiaramente che la Commissione Strutture condivideva i contenuti
dell'articolo, per le ragioni che saranno chiare nel seguito.
Il SEWC
accolse nel proprio sito l'articolo
ritenendolo anch'esso di interesse generale.
Nei forum vi fu una pluralità di reazioni, per la gran parte di assenso e di
ringraziamento per il lavoro di chiarificazione svolto. La Tecnobit intervenne
sostenendo la scorrettezza del mio operato e minacciando querele. Ebbi
facilmente modo di dimostrare incontrovertibilmente che le accuse rivoltemi (aver usato tecniche di
hackeraggio per carpire informazioni riservate dalla rete, violando la privacy
della azienda) erano totalmente infondate, dato che i documenti da me citati
erano raggiungibili mediante semplici search da Google, cosa puntualmente
replicata e confermata da diversi partecipanti a quei forum. Attesi comunque di
essere citato in giudizio per difendermi nelle sedi opportune.
Ma non arrivò nessuna comunicazione giudiziaria.
La AMV, una ditta che produce software di calcolo strutturale, prese pubblicamente
posizione
appoggiando il mio lavoro. Nel settembre del 2012, la società romana
Softing, anch'essa produttrice di software di calcolo strutturale,
espresse pubblicamente il suo vivo apprezzamento per il mio articolo,
mediante una nota dell'Arch. Spagnuolo, che qui pubblicamente ringrazio come
anche la AMV.
Nel frattempo, non pervenne nessuna risposta dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici.
Nel settembre del 2012, confermai definitivamente le dimissioni date nel
Maggio-Giugno e uscii dalla Commissione Strutture dell'Ordine di Milano. Mi era
infatti stato chiesto molto gentilmente di tornare sulla mia decisione, cosa
sulla quale mi ero riservato di pensare.
Navigando su Internet, nella fine di Ottobre 2012 scoprii per puro caso che nella pagina
dell'Ordine di Milano c'erano stati dei significativi cambiamenti: le righe di appoggio al mio
lavoro erano sparite, ma il link all'articolo era rimasto, mentre ora compariva un link ad un
"Comunicato" emanato dal Dipartimento DICATA della Università di Brescia del
quale nessuno dell'Ordine mi aveva informato.
La cosa mi stupì alquanto. L'Ordine aveva evidentemente ricevuto il comunicato
della università di Brescia e lo aveva pubblicato nel sito, ma non aveva
ritenuto di informarmi per darmi modo di replicare. Ritengo che tale circostanza
sia avvenuta all'insaputa dei membri della Commissione Strutture, perché altrimenti non
saprei come spiegare la differenza di atteggiamento.
La sparizione delle righe di appoggio al mio articolo inizialmente aggiunte
contestualmente al link rende oggi impossibile capire quale sia la posizione
dell'Ordine di Milano: anche per questo ho riportato fedelmente il messaggio
originariamente inviatomi dal Presidente della Commissione Strutture, che mi
pare sia inequivocabile.
Il
comunicato della Università di Brescia,
è un documento sorprendente perché, a mio parere, nega l'evidenza. Esso tende
inoltre in
modo indiretto a far apparire che siano state scritte imprecisioni nel mio
articolo originale, cosa che non corrisponde al vero.
Risposi subito al comunicato utilizzando gli strumenti messi a mia disposizione
dal sito dell'Ordine, ma tale replica non è mai stata pubblicata. Essa
è reperibile qui.
Ciò porta il racconto dello svolgersi di questi fatti sino all'inizio
di novembre 2012.
Attesi da allora che l'Ordine di Milano, al quale avevo mandato la mia replica al comunicato
della Università di Brescia, replica nella quale si chiedeva all'Ordine stesso
di prendere una posizione chiara, precisasse almeno se da un punto di vista tecnico
il "metodo semplificato" fosse applicabile, e con quali limiti, ed in
particolare se fosse applicabile nei casi portati ad esempio nei documenti della
università di Brescia, come appunto avevo richiesto. Ma al momento,
dopo tre mesi, non è ancora giunta alcuna informazione a riguardo.
Ad oggi resta dunque sostanzialmente impossibile capire quale esattamente sia la
posizione ufficiale dell'Ordine degli Ingegneri di Milano sulle questioni
sollevate dal mio articolo. Si ritiene che ciò abbia importanza, dato
il fatto che la materia trattata riguarda molti colleghi e dato che l'Ordine di Milano, anche tramite la procedura di qualificazione
"QIng", molto pubblicizzata e pubblicamente sostenuta, pone la qualità
come una delle caratteristiche fondanti la attività pubblica propria e dei suoi
iscritti. La mia segnalazione è indiscutibilmente la attività professionale di
uno degli iscritti dell'Ordine degli Ingegneri della Provincia di Milano. Sembrò dunque logico, a me come iscritto, rivolgermi all'Ordine di
Milano per avere appoggio e per sostenere questa importante attività volta a far
chiarezza su un aspetto importante di un tema tanto delicato quanto quello della
progettazione di edifici in c.a. in zona sismica.
L'appoggio dell'Ordine di Milano non è tuttavia necessario: o prima o poi sulla
questione sarà fatta chiarezza, data la rilevanza nazionale delle questioni
poste.
Peccato che sia stata persa dall'Ordine di Milano una occasione per affermare le
buone ragioni della ingegneria strutturale in generale e sismica in particolare.
Mi dolgo di questo fatto per l'Ordine, non per me.
Se vi saranno ulteriori sviluppi ne sarà data notizia.
Milano, 29-1-2013
Il responsabile del forum ingegneriaforum mi informa che il post relativo alla
valiunzione, andato perso a causa di un backup mal riuscito, è stato reperito e
riposizionato in rete. Esso è reperibile a
questo link.
► Secondo aggiornamento, 5-3-2013
a cura e responsabilità di:
Ing. Paolo Rugarli
Castalia srl