A partire dalla fine degli anni '90 si rese evidente che
Sargon necessitava di un
post processore dedicato ai
collegamenti.
Lo studio del problema, tuttavia, mostrava
quanto fosse difficile affrontare l'argomento, mentre era abbastanza chiaro che
se si fosse intrapresa la strada che qualche Utente suggeriva, vale a dire mettere
a punto routine specifiche per il calcolo di collegamenti tipici,
non si sarebbe
potuto fornire un prodotto adeguato alle reali esigenze degli specialisti,
che rappresentano
il principale mercato sia di Sargon che di CSE.
Dato che il problema si presentava difficile, sì, ma anche eccezionalmente interessante,
si decise di affrontarlo nel modo più generale possibile in una ampia classe tra
quelle possibili, con l'idea di lavorare
ad un progetto che sarebbe certamente durato anni. Tra l'altro le esigenze di lavoro
normali impedivano di condurre questo progetto continuativamente, nè d'altro canto
alcun Ente o Associazione anche istituzionalmente vicina a questi problemi ha finanziato
il progetto: in Italia generalmente
o si vendono le cose fatte da altri in altri Paesi (e qualunque Stato o Paese, per quanto
lontano ed esotico "suona" meglio del nostro in ambito tecnico-scientifico, nonostante
la gloriosa tradizione dei Galileo, dei Castigliano, dei Ricci, dei Piola, e l'esistenza
di eccellenti singoli studiosi), o si finanziano progetti inutili, sperperando denaro pubblico (innumerevoli gli esempi).
La ricerca vera, quella che richiede anni di tempo per dare frutti, ed innova, è
qualcosa di estremamente difficile da fare, tanto più se non si hanno "santi in paradiso". Serve un coraggio ed una
determinazione che in giro non sono poi così frequenti. Il progetto CSE
è stato portato avanti uno o due mesi all'anno, per anni. Del resto la grande complessità del problema richiedeva lunghi
periodi di riflessione e di analisi per poter procedere: il quadro si è chiarito nel corso di anni e anni.
(Immagine a sinistra: pagina di appunti con lo studio della analitica del jnodo)
I primi sforzi di definire il problema risalgono al 1999. Fu introdotta una specifica
terminologia con nuovi termini come unito, unitore, tramite,
matrice di trasferimento, jnodo, renodo. Si incominciò a pensare
a come descrivere il collegamento nel modo più generale, e presto comparvero ardui
problemi,
inizialmente descritti ma irrisolti.
Nel mentre (2000, 2001) si cominciavano a scrivere le parti generali di CSE,
quelle che comunque
si sarebbero dovute approntare, indipendentemente
dal problema del calcolo: la restituzione
grafica in 3D, le superfici nascoste, la catalogazione dei nodi. Nella resa delle superfici nascoste CSE non
usa algoritmi raster, ma vettoriali: ciò consente una resa dei bordi molto più facilmente
leggibile di quella di tanti altri programmi che usano routine già predisposte ed
impieganti grafica raster. Il risultato sono
immagini bellissime e chiare, molto più chiare e leggibili di quelle di programmi
che usano le ombre ed il diverso tenore di colore per capire la forma degli oggetti.
Il primo specifico problema affrontato in ordine di
tempo fu quello di convertire un modello FEM in un modello a membrature. Si chiarì
(siamo nel 1999-2000) che nel modello fem andavano aggiunte informazioni suppletive e
si mise in grado il programma di decodificare, da un modello fem, un modello a membrature.
In seguito ci si dedicò all'arduo problema del riconoscimento dei nodi eguali, e
fu chiaro che si dovevano distinguere i jnodi dai renodi. I primi sono i nodi in un contesto wireframe, e quindi
non ancora risolti (ma già pieni di informazioni uniche, come le mutue giaciture). I secondi sono i nodi reali (Real Nodes, Renodes).
La routine di riconoscimento dei jnodi eguali fu il primo importantissimo successo nello sviluppo del programma
e già allora nessun programma faceva nulla di simile. Questo traguardo fu raggiunto
grazie alla "analitica del jnodo" uno studio che chiariva la logica dei più frequenti collegamenti, mettendo in condizione CSE di riconoscerli automaticamente. Oggi in
CSE il riconoscimento dei jnodi eguali è un singolo comando, ed impiega qualche
secondo, ma ci sono voluti anni per mettere compiutamente a fuoco il problema.
Si era giunti ai primi anni 2000, il programma fu diffuso con queste limitate (ma
molto innovative ed utili) capacità di analisi. A quel tempo si riteneva che il
calcolo dei collegamenti non avrebbe potuto essere fatto che mediante la "istruzione"
del programma da parte dell'utente, data la mancanza di regole di calcolo generali.
Pertanto si cominciò a dotare il programma di un corposo insieme di funzionalità
atte ad apprendere regole di calcolo. Comparvero così le variabili predefinite
associate ai componenti (ad
esempio m2.tw, P1.A, ecc.), la possibilità di aggiungere
nuove variabili (ad esempio
sigmaN=m1.N/m1.A) e la aggiunta di condizioni,
ovvero di relazioni (in genere disequazioni)
espresse in funzione delle variabili predefinite e di quelle aggiunte dall'utente,
capaci di descrivere le verifiche da fare (ad esempio m2.N < m2.fu*
(m2.A - B1.n * B1.dh * m1.tw)/gammaM2).
Nel frattempo molti sforzi venivano dedicati alla costruzione del renodo,
ovvero
a tutti quei comandi che dovevano mettere l'utente in condizione di lavorare in
un ambiente perfettamente 3D alla aggiunta di componenti ed alla loro lavorazione.
In somma: si stava cercando di creare un LEGOTM
elettronico.
Questa parte è molto complessa ed è stata indubbiamente lunga da sviluppare. Si
trattava di creare comandi per il posizionamento degli oggetti e la loro manipolazione,
non solo mediante trasformazioni a corpo rigido (rotazioni, traslazioni), ma anche mediante l'aggiunta delle
indispensabili lavorazioni. Questo è il tipico ambito dei programmi di modellazione
3D, i quali però si "limitano" di solito a disegnare o "rendere" gli oggetti una volta
creati. Nell'ambito del progetto CSE queste funzionalità erano per così dire preliminari,
essendo l'obiettivo fondamentale il calcolo
dei collegamenti e non il loro disegno.
Il problema era il calcolo, la verifica.
(Immagine a sinistra: Pagina di appunti con la topologia di renodi elementari)
Negli anni dal 2005 al 2007 il progetto subì un rallentamento, anche perchè importanti
lavori e commissioni avevano sottratto tempo alla ricerca. Se si era stati in grado
di riconoscere i (j)nodi eguali, costruire la scena posizionando i componenti, riconoscere
le connessioni solo sulla base del posizionamento geometrico, ed aggiungere
molte funzionalità comunque utili, ancora rimaneva irrisolta la problematica del
calcolo. Possibile che l'utente dovesse spiegare al programma come calcolare il
collegamento e non ci fossero altre vie? L'idea (tuttora rimasta) era che l'utente
potesse spiegare al programma che verifiche fare e che il programma le applicasse
poi in automatico, salvando tipologie di nodo da richiamare in seguito. Sebbene
utile e generale questo approccio richiedeva da parte dell'utente un certo sforzo:
noi avremmo potuto mettere a punto dei nodi tipici e poi l'utente sarebbe andato
avanti da solo.
La disponibilità di alcuni mesi di tempo da dedicare allo studio ed all'approfondimento
consentì, tra la fine del 2007 e la primavera del 2008 di poter finalmente arrivare
ad una soluzione al problema principale, ovvero il calcolo automatico dei collegamenti
a posizionamento libero. Si descrissero concetti come quello della
iperconnettività e da lì si fu finalmente in grado di comprendere come descrivere unitariamente
il problema del calcolo mediante un modello con elementi finiti snello, robusto,
equilibrato e coerente. Nel giro di un mese il programma fu messo in grado di calcolare, da solo, con ipotesi di ampia generalità e normalmente verificate,
senza bisogno di istruzioni da parte dell'utente, le sollecitazioni afferenti agli
unitori. Questo apriva la strada alle verifiche automatiche degli unitori, nonchè
alle verifiche a rifollamento, verifiche che furono scritte e messe alla prova nella
primavera-estate del 2008. Fu preparato un book informativo ed un manuale di validazione,
che dimostrò la bontà della modellazione e la affidabilità del calcolo. La classe
del problema fu notevolmente ampliata introducendo gli ancoraggi, i bulloni ad attrito, i bulloni
solo a taglio.
Rimanevano ancora problemi e funzionalità da aggiungere, ma la strada maestra
era finalmente stata imboccata.
Note le sollecitazioni sugli unitori si apriva la strada alla verifica dei
tramite e delle membrature. Il problema fu affrontato a partire dall'autunno 2008, introducendo
dapprima le bullonature con contrasto (flange, piastre di
base), poi le verifiche sulle sezioni nette delle
membrature
ed infine le verifiche semplificate sui tramite. All'inizio del 2009
è stata poi aggiunta la fondamentale caratteristica che consiste nella
creazione automatica di modelli agli elementi finiti dei componenti,
soggetti ad azioni note,
perchè calcolate dalla prima, fondamentale analisi. Sebbene al momento (maggio 2009)
siano fatti in automatico "solo" i modelli delle piastre, anche qui si è aperta
una strada del tutto nuova: la creazione automatica di
modelli FEM dei componenti
porta a verifiche molto più rigorose di quelle che si fanno a mano sia dei tramite e delle stesse membrature.
Nella primavera del 2009 si è aggiornato l'help ipertestuale e la guida e si decise che, benchè
il programma fosse in tumultuoso sviluppo, fosse ormai tempo di metterlo a disposizione
della comunità degli esperti, anche al fine di portare fonti di finanziamento al
progetto che derivassero dal progetto stesso.
Oggi, maggio 2009, la strada davanti è delineata e, sebbene certamente complessa e
sebbene certamente bisognosa di tempo per essere percorsa, non sembra vi siano
più dilemmi
come quelli che si sono affrontati negli anni scorsi. Tutto il percorso ancora da
compiere è chiaro, anche perchè le funzionalità che oggi mancano a
CSE (parametrizzazione dei collegamenti tipici, messa su tavola dei collegamenti, ulteriori ampliamenti
del raggio di azione del programma per meglio gestire certe problematiche come le saldature a completa penetrazione o le sezioni
cave)
sono funzionalità che non sembra
presentino particolari difficoltà di concetto: si arriva a quanto fanno altri
programmi (di disegno di carpenteria metallica e di calcolo solo di collegamenti tipici) ma
da ben altro punto di partenza, avendo risolto ormai in modo molto generale ed ingegneristicamente
affidabile
il problema del calcolo dei collegamenti delle strutture in acciaio.
Milano, 17 maggio 2009 - circa dieci anni dopo l'inizio del progetto CSE
Nel periodo dal maggio 2009 al novembre 2011 moltissime nuove funzionalità e
caratteristiche sono state realizzate, portando il progetto CSE ad uno stadio di
completa maturazione. Una lista incompleta include tutte le seguenti migliorie:
- Sono state aggiunte dozzine di componenti standard e di strutture FEM
di jnodi standard, per semplificare la descrizione dei pezzi.
- Sono state potenziate e migliorate le verifiche FEM automatiche, che ora
riguardano tutti i componenti, portandole anche al campo non-lineare
(elastoplasticità). Si è aggiunto a CSE anche Sargon Reader per studiare a
parte i risultati dei modelli FEM automatici.
- Sono state aggiunte le verifiche di block shear, le verifiche al
punzonamento e le saldature a completa o parziale penetrazione.
- Si è reso il programma bilingue (italiano-inglese) e si sono aggiunte le
verifiche secondo le norme indiane IS e le americane AISC.
- Si è messo a punto il formato di scambio universale .SR3 per favorire
l'interfacciamento di altri programmi.
- Si è migliorata la possibilità di descrivere le azioni interne
indipendentemente da un programma di calcolo di provenienza: di fatto si possono
importare tabelle EXCEL rendendo il programma completamente stand alone.
- Si sono aggiunti i Renodi parametrici, che consentono di memorizzare
famiglie di nodi simili usando formule per le dimensioni e posizionamenti
parametrici.Una funzionalità potentissima che mette CSE anche in questo ambito
all'avanguardia.
- Si è quindi creato un archivio di nodi parametrici, aggiornabile
dall'utente (170 al Novembre 2011).
- Si è aggiunta la possibilità di richiamare un P-Renodo dalla nodoteca,
costruendo istantaneamente (in 3D) il nodo completo.
Milano, 24 Novembre 2011 (aggiornato alla versione 4.40)
Nel periodo dal novembre 2011 al giugno 2013 moltissime nuove funzionalità e
caratteristiche sono state realizzate, anche tenendo conto delle richieste degli utenti. Qui si elencano
le principali:
- Sono state aggiunte nuove normative (BS5950, AISC LRFD e ASD).
- Sono stati aggiunti gli interfacciamenti a STAAD PRO, STRAP, MIDAS e RISA3D.
- La nodoteca dei nodi parametrici è passata da 170 a 395 unità.
- E' stata aggiunta la possibilità di creare modelli FEM di aggregati
o dell'intero nodo, non più solo dei singoli componenti.
- E' stata aggiunta la possibilità di eseguire analisi di buckling su modelli FEM,
esaminando in questo modo il rischio di instabilità dei componenti.
- E' stato aggiunto un report formattato in formato ePUB, facilmente convertibile al
formato .DOC o .PDF.
- Sono stati aggiunti i perni e le chiavi di taglio.
- Sono stati aggiunti comandi per la gestione dei DXF con gli unifilari della struttura.
Milano, 1 Luglio 2013 (aggiornato alla versione 5.51)
CSE è stato venduto praticamente in tutto il mondo (Europa, Asia, America). Nel periodo dal luglio 2013 al maggio 2015 il programma si è
ulteriormente ampliato e consolidato, anche tenendo conto delle richieste degli utenti. Qui si elencano le principali aggiunte (solo le principali):
- Sono state aggiunte le normative russe (SNiP).
- E' stata aggiunta la possibilità di eseguire analisi FEM in non linearità di geometrica e di contatto e non solo di materiale.
- La nodoteca dei nodi parametrici è passata da 395 a 786 unità.
- E' stata aggiunta la nodoteca universale.
- E' stata aggiunta la possibilità di copiare e incollare componenti ed anche l'intero Nodo, da nodo a nodo, e da file a file.
- E' stata aggiunta la possibilità di studiare le curve carico-spostamento nelle analisi FEM non lineari.
- Nella modellazione FEM è stata aggiunta la possibilità di modellare i fori dei bulloni.
- E' stato aggiunto il pannello assistente per guidare nelle operazioni di modellazione.
- Sono stati migliorati e potenziati molti comandi e molte nuove funzionalità aggiunte, anche tenendo conto del feedback degli utenti.
Milano, 12 Maggio 2015 (aggiornato alla versione 6.30)
Nel periodo tra l'aprile 2016 ed il maggio 2017, Paolo Rugarli ha scritto il libro Steel Connection Analysis che descrive il background
teorico di CSE. Il libro sarà pubblicato a breve da John Wiley & Sons.
Con questo libro, il lungo percorso di ricerca e sviluppo cominciato alla fine degli anni '90 arriva a compimento. Il libro, unico nel panorama
editoriale disponibile in merito alla analisi di connessioni, affronta il problema della verifica dei collegamenti con un approccio generale e
tale da consentire la soluzione di qualsiasi tipo di collegamento.
Negli ultimi due anni è stato fatto come sempre molto lavoro per ampliare il programma e migliorarne la usabilità. In particolare è stato fatto molto
lavoro per generalizzare il calcolo dei connettori (saldature e bullonature) sia in campo non lineare, sia assegnando specifici flag di funzionamento (come
no-shear, shear-only, longitudinal-shear only).
Milano, 1 Settembre 2017 (aggiornato alla versione 8.00)
Nel periodo tra il Settembre 2017 e il Gennaio 2020 il libro Steel
Connection Anaysis (Wiley) è stato pubblicato e venduto in molte parti del mondo (qui su Amazon)). Il libro è veramente una pietra miliare nel progetto CSE, perché fissa una serie di concetti fondamentali, presentandoli per la prima volta ad un pubblico mondiale. Nel frattempo, CSE è stato ulteriormente ampliato, aggiungendo comandi e funzionalità. E' ad esempio stata rilasciata la versione a 64 bit. E' stata ultimata la interfaccia con Tekla(c). CSE ha due versioni di rilascio ufficiali all'anno, e numerose versioni intermedie, perché è continuamente sviluppato. Non tutto ciò che viene sviluppato è descritto in questa pagina. Si consiglia di consultare la guida per avere una lista aggiornata delle migliorie e modifiche. Al momento in cui si scrive (Febbraio 2020) CSE è giunto alla versione 9.50. Questa è una pagina che dà conto della storia del progetto, non è una pagina che aggiorna relativamente alle varie versioni.
Milano, 11 Febbraio 2020 (aggiornato alla versione 9.50)
Nel periodo Dicembre 2019-Maggio 2020 è stato sviluppato un sistema capace di consentire il progetto automatico dei nodi. La prima versione che ha funzionalità di questo tipo è la 9.70 rilasciata nel Giugno 2020. Per avere una idea di come funzioni il progetto automatico si può visionare questo filmato: Progetto Automatico dei Nodi.
Con il progetto automatico dei nodi il progetto CSE compie un altro importantissimo passo in avanti. Nei prossimi mesi la gamma dei nodi progettabili atomaticamente sarà ampliata.
Milano, 15 Giugno 2020 (aggiornato alla versione 9.70)