(agg. 15/9/2003)
Milano, 2/9/2003
La Gazzetta Ufficiale del 5 maggio 2003 ha pubblicato l'Ordinanza
3274 del Presidente del Consiglio dei Ministri, "Primi Elementi in materia
di criteri generali per la classificazione sismica del territorio
nazionale e di normative tecniche per le costruzioni in zona
sismica".
Castalia srl ha cominciato ad occuparsi
della nuova Normativa nella fine di Luglio del 2003 in
seguito alle telefonate ricevute dai Clienti. In quella data non era ancora ben chiaro se le
nuove Norme fossero cogenti fin da subito oppure no, in quanto il termine
"potrà" in esse contenuto ("la progettazione potrà essere conforme a
quanto prescritto dalla nuova classificazione sismica di cui al comma 1")
era sospettato di dover essere modificato in "dovrà", come poi è
effettivamente avvenuto (la modifica è stata poi rimodificata eliminandola
tre giorni dopo essere pubblicata, probabilmente perchè ci si è
resi conto della impossibilità di mettere in atto immediatamente le
norme).
Lo studio della Norma mise fin da subito in evidenza l'esistenza di alcuni errori, in particolare
nella CQC (Complete Quadratic Combination) nella parte sui ponti,
e -sembrava- di rilevanti omissioni capaci di generare errori in altre parti
(sempre relative alla CQC ma nella parte sugli edifici). A seguito di ciò,
l'ultimo giorno prima della chiusura estiva l'ing. Paolo Rugarli di
Castalia srl ha inviato una lettera informativa alla Presidenza del
Consiglio dei Ministri, al Presidente dell'Ordine degli Ingegneri della
Provincia di Milano, al "Giornale dell'Ingegnere" e ad altri, mettendo in
evidenza gli errori trovati.
La decisione di passare direttamente alle segnalazioni pubbliche è stata presa per ragioni etiche
e professionali, tenuto anche conto delle modalità alquanto strane di
emissione della predetta Norma, che è stata redatta e pubblicata assai
frettolosamente, senza che se ne potesse prendere visione discutendone, in una
prospettiva costruttiva, i vari aspetti. Inoltre, nonostante il tempo trascorso,
non si aveva notizia di correzioni o rettifiche del
testo.
Anche da parte di numerosi Clienti di Castalia,
Colleghi Ingegneri, giungevano in contemporanea voci di sbigottimento
e di critica verso l'improvvisa pubblicazione di questa norma, che
rivoluziona senza preavviso e in modo criticabile tutto quanto.
Si tenga presente che vi è larga convergenza, tra i tecnici, sull'idea che le Norme sismiche
dovessero essere ammodernate: nessuno vuole proporre di rimanere al
passato: tutt'altro. E' anche evidente che queste Norme contengono molte buone
cose (ad esempio ora le forze orizzontali esistono sempre, le staffe di
contenimento sono in pratica diventate obbligatorie dovunque: vedremo se
le piccole imprese edili si adegueranno).
Il fatto è che una Norma è di tutti, non di
un drappello di Professori, per quanto illustri: deve essere motivata, illustrata, spiegata e deve essere chiara ed inattaccabile. Deve aiutare,
non gettare scompiglio. Le prescrizioni in essa contenute devono
trovare accordo tra i tecnici competenti, non suscitare disaccordo e
critiche. La Norma deve tradurre in procedure chiare e praticabili
i risultati della ricerca, deve diffondere conoscenza, non precluderla.
A ciò si aggiunge il fatto che a nostro parere
una Norma pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale deve assolutamente precisa perchè se no perde di credibilità,
ma questa purtroppo in molte parti non lo
è. Si pensi che ci sono solo undici figure in 150 pagine di norma, e
che 7 di queste sono concentrate nella parte relativa alle strutture miste acciaio-calcestruzzo. Per
il resto si va ad intùito. Non ci sono i
riferimenti alla letteratura scientifica, non ci sono commentari (e sono passati sei
mesi dalla promulgazione), non ci sono figure.
Al rientro dalle ferie il 25/8 è immediatamente
ripreso il lavoro di studio ed analisi delle Norme, e la segnalazione già
inviata a Luglio è stata inviata in un primo documento il 27/8 a tutti i
Clienti di Castalia (anche per chiarire i nostri dubbi di fronte alle iper-tempestive
implementazioni pubblicizzate sui giornali). Nei giorni immediatamente successivi sono stati trovati nuovi errori (nella
parte relativa al progetto sismico delle opere di fondazione
e di sostegno dei terreni), mentre le omissioni inizialmente segnalate nella parte di
CQC relativa agli edifici (par. 4.5.3) si sono
rivelate, ad un attento esame, sottilmente e formalmente non presenti (mentre rimane una critica di
chiarezza e restano persistenti gli errori nella parte sui
ponti).
Nei giorni immediatamente successivi, lo studio
della Norma è stato ulteriormente approfondito, mettendo in evidenza una serie di
problemi sostanziali relativi alla corretta applicabilità (e
programmabilità) del dettato normativo, nonchè alla sua coerenza
e purtroppo a volte pertinenza rispetto all'EC8, che è la
Norma di riferimento.
Sono emersi paragrafi presi dall'EC8 ma privi
delle dettagliate spiegazioni e delimitazioni in esso contenute, e
pertanto a stretto rigore incomprensibili o inapplicabili. Prescrizioni
generiche, metodi semplificati estesi ben al di là di quanto previsto da
EC8 (vedi torsione accidentale), regole che sono di impossibile calcolo a
mano e di impossibile programmabilità, a meno di non mettere in
piedi - sembra ad un primo esame - "macchine da guerra"
(pensiamo ad esempio alla valutazione della duttilità nelle
sezioni in acciaio, dipendente oltre che dai rapporti larghezza-spessore anche dalla distanza del
punto di nullo di momento e dal valore della azione assiale. Abbiamo
parlato con Colleghi che letteralmente non sapevano che pesci prendere).
Nel frattempo, mentre il Giornale dell'Ingegnere pubblicava un inserto pieno
di elogi (e forse con qualche inserzione pubblicitaria "ad
hoc" Numero 14, 1/9/2003), la ricerca in Internet di punti di
vista omogenei al nostro fruttava il rinvenimento di un importante
documento, qui tra gli attachment, che faceva emergere - più autorevolmente di
noi - un punto di vista molto simile, che
getta una luce veramente inquietante sull'intera vicenda.
La Prof. Ing. Crespellani, dell'Università di Firenze, già
nell'Aprile del 2003, prima ancora che la Norma fosse pubblicata sulla
Gazzetta Ufficiale, metteva in guardia su "molti errori materiali" e
protestava contro il fatto che la Norma fosse stata redatta oltre che
"frettolosamente, senza la necessaria dialettica scientifica ed il
coinvolgimento della comunità geotecnica".
Ancora, la Docente scriveva:
"le norme per il progetto delle fondazioni e delle opere di sostegno
presentano molti 'vizi' tecnici e appaiono più il frutto di una
sovrapposizione di logiche progettuali eterogenee ed estranee alla
Geotecnica che di un disegno geotecnicamente coerente, maturo e aggiornato
sullo stato dell'arte. Sia per i tempi fortemente ristretti richiesti per
la loro stesura sia per la mancanza di confronto con la comunità
geotecnica scientifica, non solo le nuove norme non sembrano colmare le
principali insufficienze della precedente normativa, con cui, al di là
delle apparenze, sono in continuità, ma addirittura presentano "novità"
oscillanti tra ritorni all'indietro e fughe in avanti, destinate a
incidere sulla pratica professionale in direzione opposta a quella
auspicata e precisata nel documento esplicativo".
Altre voci, riferite nel frattempo da Clienti di Castalia, confermavano che quel punto di vista era anche di altri Enti, in ambiti
diversi da quello geotecnico, i quali però si limitavano al momento a
commenti non ufficiali.
La lettura comparata dell'EC8 e della nuova Norma tecnica- per il momento
siamo alla parte generale sugli edifici ed a essa ci
riferiamo-, evidenzia, a nostro parere, drastici ed improvvidi tagli ai quali l'EC8 è stato
sottoposto, creando prescrizioni incongrue, riteniamo non sperimentate, e in
parte, di fatto, inapplicabili (vedi gli effetti torsionali accidentali, o
la decisione sulla regolarità in pianta).
Per il momento non siamo pertanto tra le software house che metteranno sul gonfalone "programma aggiornato con le nuove
norme sismiche": attendiamo tutti i necessari chiarimenti e le necessarie
correzioni.
***
Il giorno 3/9/2003 ci viene richiesto dal Giornale dell'Ingegnere un
documento esplicativo aggiornato circa gli errori trovati nella Norma. Il
documento è tra gli attachment.
***
Il giorno 8/9/2003 abbiamo inviato a tutti i Clienti una serie di
domande relative alle Norme sismiche (ordinanza 3274) al fine di valutare
se la nostra posizione di critica fosse condivisa oppure no. Chiunque
(anche visitatori) può rispondere ai quesiti inviando una e-mail a staff@castaliaweb.com .
Le regole relative al rispetto della privacy sono chiarite nel documento
allegato insieme con le domande alle quali abbiamo chiesto di rispondere
(la firma è facoltativa, se apposta si autorizza la pubblicazione nel sito
della stessa firma- in pratica nel
documento allegato in cima a questa pagina. L'indirizzo e-mail del mittente
è riservato, se vengono espresse opinioni oltre alle risposte
richieste, queste devono essere firmate, e se ne autorizza la pubblicazione). Riteniamo
molto importante che i Professionisti facciano pacatamente sentire la loro
voce, in quanto saranno poi loro a dover applicare la Normativa in
questione.
***
15-9-2003
Al giorno 15-9 hanno risposto alle nostre domande circa 15 Clienti.
Il numero complessivo delle e-mail inviate è superiore alle 600 unità.
Possiamo quindi dire che al momento hanno risposto alle nostre domande (a
prescindere dalle risposte, firmate o anonime, sì o no) 15/600 ovvero il
2,5% dei Clienti interpellati.
Dato questo genere di esito se in futuro le normative dovessero
contenere altri errori nelle formule, o magari scritte in cirillico con
geroglifici del regno medio, ci asterremo dal segnalarlo ai
Clienti: tanto è inutile.
Ringraziamo doppiamente i Clienti che hanno risposto.
***
15-9-2003
Appaiata con la precedente è la notizia odierna, che il "Giornale dell'Ingegnere" non
pubblicherà nulla, nè sul numero del 15/9 nè sul
numero del 1/10, nonostante la nostra segnalazione risalga al
31/7: "Adelante Pedro, cum iuicio". Il nostro intervento tecnico è
"al vaglio del Comitato Scientifico".
Nel frattempo, non ci risulta che alcuna voce si sia
finora ufficialmente, per atti formali
, levata per avvisare che queste Norme contengono
errori.
***
22-9-2003
In data odierna riceviamo una lettera
della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento della Protezione
Civile, a firma del Capo del Dipartimento Dott. Guido Bertolaso
(ma probabilmente firma il Vice Spaziante), nella quale:
1) Si ammette che la normativa "è effettivamente stata
emessa in tempi molto brevi, quindi ha certamente bisogno di un'attenta
revisione, inevitabile in un documento così complesso e
innovativo".
2) Si afferma che "la revisione era di fatto prevista
già dal momento dell'emissione dell'ordinanza (cfr. art. 2 comma 2 ultimo
periodo)".
3) Si informa che "oggi è praticamente già pronto
un testo di errata corrige che accoglie, opportunamente verificati, anche
i contributi dei professionisti ed in generale di tutte le componenti
istituzionali e scientifiche interessate".
4) Si dichiara che "effettivamente nella formula per
il calcolo dei coefficienti di correlazione nell'allegato 3 sono presenti
due errori che saranno corretti, insieme ad altri, con l'emissione della
predetta 'errata corrige' in Gazzetta Ufficiale".
La lettera è presente tra gli allegati alla presente pagina.
***
30-9-2003
Il nostro commento alla lettera del Dipartimento della Protezione Civile è il seguente:
-
Se si ammette che una Norma appena emessa e pubblicata
sulla Gazzetta Ufficiale abbia bisogno di un'attenta revisione, ciò vuol
dire che la revisione in questione non è stata fatta prima. Pubblicare
una Norma di questa importanza priva di un'attenta revisione è - a
nostro parere - da irresponsabili.
-
La lettera dice che "la" revisione era già prevista al
momento del rilascio della Ordinanza, e quindi chi ha pubblicato ed
approvato tale Ordinanza sapeva già che si sarebbe a breve dovuto
metterci le mani per rivederla. La pubblicazione è stata quindi una
forzatura tesa ad ottenere l'effetto di una brusca accelerazione
dell'iter Normativo, il tutto sulla testa dei Professionisti e degli
operatori del settore.
-
Nella lettera si afferma che l'errata corrige, già
pronta, accoglie il contributo di tutte le componenti scientifiche ed
istituzionali interessate, ma questo è palesemente falso, in quanto è
sufficiente fare un giro di telefonate per vedere che in realtà non è
affatto così. E' vero invece il contrario. Ad esempio nel corso della
tavola rotonda tenutasi a Genova il 29 settembre (organizzata dal
C.T.A.), sia il Prof. Sanpaolesi (consulente del Consiglio Superiore dei
Lavori Pubblici) sia il Prof. Maceri (Presidente Commissione
Norme del CNR), hanno pubblicamente preso le distanze da questa Norma,
Sanpaolesi arrivando sino al punto di sconsigliarne esplicitamente
l'utilizzo.Il Prof. Maceri del CNR ha dichiarato che il CNR sapeva degli
errori ma che il CNR non ha preso posizioni ufficiali "per evitare un
conflitto tra le istituzioni dello Stato". L'Ing. Angotti ha letto un
documento nel quale si afferma che il CNI non è stato consultato nella
redazione di questa Norma.
-
Nella lettera si ammette l'esistenza di errori (quelli
segnalati a luglio ed anche altri) e quindi si può ufficialmente dire
che questa Ordinanza così com'è è inservibile.
-
Sempre nella tavola rotonda del 29/9 il Prof. Cosenza - membro del gruppo di lavoro che ha redatto la Norma - a seguito
di un intervento assai critico di Castalia (ing. Rugarli), nel
quale si dava pubblica lettura della lettera del Dipartimento
della Protezione Civile, ha affermato che benchè ci siano degli errori
questa Norma è più sicura della precedente, ed ha esplicitamente
attaccato il Ministero in quanto responsabile di rallentare ed
insabbiare ogni sforzo teso ad ammodernare le Norme. E' evidente il
conflitto in atto, ed è evidente che tutto questo avviene sulla testa
dei Professionisti, delle Imprese, di chi deve materialmente risolvere
problemi reali avendo in mente un quadro Normativo certo ed
affidabile.
-
Non si capisce per quale ragione gli Enti preposti al
controllo abbiano taciuto di fronte alla enormità di una Norma emanata
senza i controlli del caso, affetta da svariati errori, emanata in
modo palesemente affrettato, ed in guerra aperta contro altre parti
dello Stato. Questi Enti e queste Autorità hanno a nostro parere mancato
ad un loro preciso compito istituzionale, lasciando poi a gli ultimi
anelli della catena, i Professionisti, le Software House, di
sbrogliarsela da soli.
-
La situazione attuale testimonia uno sfascio di
proporzioni inaudite e richiede - a nostro parere - una ferma presa di
posizione da parte dei Professionisti e degli Operatori del settore. Per
questo motivo Castalia sta meditando di avviare una raccolta di
firme di adesione all'appello riportato in attachment. Preghiamo tutti
quanti vogliano aderire di inviare un messaggio e-mail firmato con nome
e cognome a staff@castaliaweb.com con la
dicitura "aderisco all'appello promosso da Castalia srl".
Vi invitiamo a considerare attentamente la necessità di dire quello che pensate di questa situazione, visto che
nessuno sta pensando alle conseguenze anche economiche gravanti su tutti
gli operatori del settore.
2-10-2003
Il Giornale dell'Ingegnere fa sapere
che il Comitato Scientifico ha approvato l'articolo a firma dell'Ing.
Paolo Rugarli presente tra gli attachment.
8-10-2003 - 122 clausole di errori/correzioni/modifiche/aggiunte
Il giorno 2/10 la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha
emesso una nuova Ordinanza, la n° 3316 (vedi tra gli attachment,
reperibile anche al sito www.serviziosismico.it)
che corregge la precedente 3274 del 20/3/2003.
Prendiamo atto che nella suddetta nuova Ordinanza tutte le
nostre segnalazioni di errori trovano puntuale riscontro in modifiche alla
Ordinanza precedente (clausole 105, 118, 120, 121) mentre delle nostre
osservazioni la gran parte non è stata tenuta in conto (solo le clausole
14, 19 della Ordinanza 3316 sembrano tenerne conto). Non è stato
modificato, ad esempio, l'assurdo "amplificando le forze da applicare" che
invece doveva essere "amplificando gli effetti delle azioni", e così via
discorrendo (vedi nostre osservazioni in attachment).
Il documento elenca ben 122 clausole di modifica alla
precedente Ordinanza, con la motivazione di "riscontrati errori materiali
di trascrizione e per assicurare maggiore chiarezza alle disposizioni
normative aventi particolari contenuti tecnici".
In realtà il corposo documento elenca in 36 delle 122
clausole quelli che sono errori di poco conto (ad esempio la clausola 117
ci informa che si dice "TERRENI" e non "TERRNI"), ma nelle restanti 86
clausole va a correggere, modificare ed integrare in modo assai corposo la
precedente Ordinanza 3274.
Non si tratta di errori di trascrizione, ma di
correzioni di tiro, modifiche, aggiunte, variazioni, in una parola
toppe che tentano di rimediare ad un piccolo disastro: una Norma fatta in
fretta e furia senza le necessarie ponderate valutazioni e senza il necessario
controllo tecnico-scientifico da parte di tutti gli enti potenzialmente coinvolti
(cfr. Ing. Angotti del CNI, Prof. Sanpaolesi dell'Università di
Pisa, Prof. Maceri CNR, Prof. Petrini del Politecnico di Milano, Professoressa Crespellani
dell'Università di Firenze, ecc. ecc.).
Di fatto l'Ordinanza 3316 rappresenta l'ammissione di un
incredibile stato di confusione: mai si era vista una Norma su argomenti
così delicati modificata in modo così esteso a così "breve" distanza dalla
sua prima emissione (sei mesi e mezzo per correggere tutti quegli errori
ci sono voluti, e ciò benchè ad esempio la nostra segnalazione fosse stata
del 31/7/2003), e ciò riprova il fatto che la stesura originaria era
stata fatta affrettatamente e senza il necessario vaglio
tecnico-scientifico.
Nel rinnovare l'invito a sottoscrivere l'appello riportato
tra gli attachment, appello che se raggiungerà un numero sufficiente di
firmatari intendiamo consegnare al Capo del Dipartimento della Protezione
Civile ed al Ministro per le Infrastrutture, confermiamo i nostri rilievi
di merito e di metodo relativamente a questo nuovo insieme di Norme
sismiche, emanate, - ci pare -, senza alcun rispetto nè considerazione
verso la comunità tecnico-scientifica che dovrà usarle, la quale deve
disporre di un quadro normativo cristallino, durevole ed affidabile.
Emanare Norme piene di errori sulla Gazzetta Ufficiale
resta un'operazione grave, a nostro parere non ammissibile in un Paese che
voglia dirsi civile, e ciò indipendentemente dalle
motivazioni, fossero pure encomiabili, che hanno portato alla
loro promulgazione.
13-10-2003 "La Repubblica" pubblica un articolo sui 122 errori
Il quotidiano "La Repubblica" dà la notizia delle 122 correzioni al testo sulle Norme
anti sismiche. I Professori Petrini, capo del Dipartimento di Ingegneria Strutturale
del Politecnico di Milano, e Crespellani, Docente di Geotecnica presso
l'Università di Firenze, informano pubblicamente e coraggiosamente del
loro punto di vista (l'articolo è tra gli allegati).
Per la prima volta si dà pubblicamente atto del ruolo
- tante volte oscuro ed assai poco riconosciuto - di chi sviluppa
software di calcolo per gli ingegneri, mettendo a disposizione dei
Professionisti procedure automatiche che sono ormai, di fatto,
insostituibili.
E' ora possibile dibattere pubblicamente circa il fatto
che sia o meno possibile pubblicare Norme in modo affrettato e senza un
preliminare controllo e confronto con chi quelle Norme le dovrà poi
applicare. L'impostazione dogmatico-verticistica di chi ha emanato queste
Norme sulla testa di migliaia di Professionisti può ora, a nostro parere,
essere meglio dibattuta.
Abbiamo attivamente contribuito affinchè un quotidiano
nazionale si occupasse del problema poichè riteniamo che il problema sia
di interesse pubblico, e non si limiti ad interessare la ristretta platea
dei tecnici del settore.
Castalia srl insieme con Softing
srl (con l'idea di estendere la proposta a
tutti i produttori interessati) sta mettendo a punto un Manifesto dei
Produttori Italiani di Software di Calcolo Strutturale, con la intenzione
di contribuire a creare una Associazione.
Il primo fine è quello di pervenire ad un insieme di
regole di buona pratica (anche relativamente alle campagne pubblicitarie)
che siano sottoscritte dai partecipanti, nell'interesse della qualità del
lavoro e della affidabilità dei vari software.
Il secondo fine è quello di rappresentare in modo il
più possibile unitario presso tutte le Istituzioni rilevanti il punto di
vista di chi il software di calcolo lo produce, e che deve quindi fare
riferimento a Norme certe, stabili, chiare ed affidabili.
Il terzo fine è quello di contribuire attivamente - prima
della pubblicazione delle Norme in Gazzetta Ufficiale - a fare in modo che
le Norme destinate ad essere oggetto di programmazione siano scritte in
modo chiaro ed univocamente interpretabili.
Il quarto fine è quello di sensibilizzare i Professionisti
e gli operatori del settore sulla importanza del ruolo delle software
house che si occupano di sviluppare programmi affidabili per il
calcolo strutturale.
16-10-2003
Il Prof. Gian Michele Calvi, Coordinatore della
Commissione di esperti che ha redatto la nuova norma sismica, risponde
all'articolo del 13-10 con una lettera pubblicata su Repubblica il
16-10-2003. La risposta è tra gli attachment. Qui di seguito il
testo:
"L'articolo 'norme-antisismiche beffa' pubblicato il
13 ottobre commenta la pubblicazione sulla gazzetta ufficiale
dell'errata corrige delle norme antisismiche in vigore dall'8
maggio esponendo punti di vista parziali, scorretti e fuorvianti. Quanto
agli errori materiali, i tempi brevissimi di stesura e le novità
dell'impostazione implicano ovviamente la possibilità di errori di stampa
e di coerenza di simboli tra parti diverse del testo. Con grande
soddisfazione, ci si è resi conto che si tratta nella quasi totalità dei
casi di errori ininfluenti in relazione alla sicurezza delle costruzioni e
s'è provveduto con grande rapidità all'errata corrige. Non mi
risulta che sia stato evidenziato alcun errore concettuale nel testo delle
norme. Se è chiaro che molto può essere ulteriormente migliorato, è
indiscutibile l'enorme progresso concettuale dalle norme precedenti
alle norme attuali. L'errore di metodo rilevato sembra consistere in un
inadeguato coinvolgimento della comunità scientifica, che
risulterebbe 'in buona parte in rivolta' e 'salita sulle barricate'.
A tal proposito si noti che successivamente alla pubblicazione
dell'ordinanza si sono tenuti convegni in ogni parte d'Italia e pochissime
sono state le voci di dissenso. Spesso, poi, s'è trattato d' un dissenso
in qualche modo interessato, espresso da persone che hanno avuto un ruolo
determinante nel mantenere per decenni norme e classificazione in uno
stato d'arretratezza e inadeguatezza."
Il giornalista Giancarlo Mola risponde:
"Prendiamo atto della precisazione, che però non mette
in discussione la correttezza del pezzo: nella nuova normativa c'erano
errori, numerosi studiosi li hanno denunciati (lamentandosi per non esser
stati consultati), la Protezione civile ha fatto redigere un errata
corrige. Niente di più di quanto scritto nell'articolo.
20-10-2003
In merito alla risposta del Prof. Calvi facciamo presente quanto segue.
-
Non ci pare che gli errori siano solo
"errori di stampa" o solo "errori di trascrizione", ma sono
invece in buona parte errori dovuti a ripensamenti causati dalla fretta
con la quale la norma è stata redatta.
I tempi brevissimi di stesura sono stati determinati
dalla stessa Commissione,
che alla domanda "quanto tempo ci vorrebbe per riscrivere le norme
antisismiche?" ha risposto "due mesi, anche meno" (cfr. quanto
dichiarato dal Prof. Cosenza il 29/9/2003 alla tavola rotonda
tenutasi a Genova).
-
La "grande soddisfazione" per aver constatato
che nella "quasi totalità" gli errori sono "ininfluenti in
relazione alla sicurezza delle costruzioni" lascia allibiti. Si tratta, con ogni
evidenza, di un artificio retorico.
-
Sui diciotto mesi di regime transitorio, cinque
sono passati con la gazzetta ufficiale non emendata di numerosi
errori/sviste/modifiche/ecc. Per il Prof. Calvi questo vuol dire
che "si è provveduto con grande rapidità all'errata
corrige".
Il progresso concettuale delle nuove norme deriva
dal fatto che le nuove norme si ispirano alla moderna ricerca
sull'argomento, ma questa moderna ricerca non è in relazione biunivoca
con gli estensori della norma, che non sono i monopolisti del ramo, nè
gli unici autorizzati a parlarne. Si può avere desiderio di norme
moderne e criticare questa, senza contraddizione. Tra una norma superata
ed una norma progredita bisognosa di 122 clausole di correzione (15
pagine A4 ), fatti salvi tutti gli ulteriori problemi ancora aperti, c'è
un'aurea via di mezzo: una nuova norma fatta bene sin da subito. Per
questo noi ci permettiamo di esprimere il nostro dissenso, non perchè
amiamo rimanere ancorati al passato.
-
Il silenzio dei partecipanti ai convegni non è
un assenso. Si tenga presente che i convegni sono stati fatti a
norma già emanata , e quindi è ben comprensibile la
remora a prendere pubblicamente posizione contro una norma già in
vigore. In realtà sono numerose le voci di chi questa norma la
critica sotto molteplici aspetti, anche se, per ragioni di riserbo, di
pudore, o semplicemente di opportunità, non prende la parola ai
convegni che girano l'Italia per descrivere i contenuti. I convegni
si sarebbero dovuti fare prima
che la norma fosse emanata, e chiedere che ne
pensavano gli altri, non dopo, con il testo in gazzetta
ufficiale.
-
Appunto, la gazzetta ufficiale.
Essa si è dimostrata assai difficilmente criticabile nonostante la platealità di certi
errori: il fatto è che la gazzetta ufficiale
è "la voce stessa della legge". Il dott. Flaccovio ci spiegava della sua
sorpresa nel constatare che il suo instant book fosse riuscito a
vendere tutte le 1000 copie nonostante tutti gli errori presenti, errori dei
quali lui stesso ha avuto notizia solo ad ottobre. Si chiedeva
come fosse possibile un lasso di tempo così lungo, ben cinque mesi,
prima di accorgersi degli errori. Un lasso di tempo involontariamente utile, in
quanto la tiratura è stata esaurita, ma certo non buon testimone
della reattività degli ingegneri.
-
L'affermazione che il dissenso è stato espresso anche "per motivi interessati", da parte di
chi "ha avuto un ruolo determinante nel mantenere per decenni norme
e classificazione in uno stato d'arretratezza e inadeguatezza" è
un'affermazione molto grave. Chi sono questi personaggi? E perchè hanno rallentato
tutto?
31-10-2003
Il Dott. Bertolaso, Capo del Dipartimento della Protezione
Civile, in una lettera-articolo pubblicata sul Corriere della Sera,
dichiara testualmente: "La nuova normativa sismica nazionale è il frutto
del crollo della scuola Jovine, è il vero monumento a questi innocenti
caduti".
Il giorno stesso viene inviata la seguente lettera al
Corriere della Sera:
Con sbigottimento leggo la lettera-articolo da parte del Dott. Guido Bertolaso (Corriere
31-10-2003), Capo del Dipartimento della Protezione Civile, nella quale si
avvicinano le nuove norme antisismiche (ordinanze 3274 e 3316) al crollo
della scuola Jovine di San Giuliano e alla morte dei 27 bambini,
sostenendo che “la nuova normativa sismica è il frutto del crollo della
Jovine, è il vero monumento a questi innocenti caduti”.
Spiace dover ricordare che le norme in questione sono tutt’altro, essendo state emanate
in gran fretta e senza i necessari controlli ed approfondimenti.
L’ordinanza 3316 (2 ottobre) conteneva – fatto inaudito- ben 122 clausole
di modifica e di errore a correzione della precedente 3274 (20 marzo).
Parte della comunità scientifica è assai critica verso queste norme, e, in
ogni modo, dato proprio quello che è successo relativamente a queste
norme, sarebbe stato opportuno che il Dott. Bertolaso avesse evitato, per
una questione di buon gusto oltre che morale e civile, di proporle come
monumento alla morte di quei poveri bambini, che semmai invocherebbe ben
altri monumenti, ben diversamente preparati.
PaoloRugarli
Al 3-11 2003 tale lettera non è stata pubblicata.
3-11-2003
Il Giornale dell'Ingegnere pubblica sul numero del 1/11/2003
(pag. 8) l'articolo inviato da Castalia srl il 3 settembre
2003. L'articolo sul Giornale contiene alcuni errori tipografici (non
a noi imputabili) e pertanto se ne consiglia la lettura scaricando la
versione originale dall'attachment riportato in testa a questa pagina.
Sempre lo stesso giornale ha pubblicato sul numero del 15/10 e sul numero
del 1/11 nostre inserzioni pubblicitarie ordinate prima che l'ordinanza
3316 fosse pubblicata (2/10), quando ancora nessuno sapeva nulla degli
errori, completamente sballando il formato e il contenuto dei testi. A
breve verrà data formale notizia degli errori da parte del Giornale
stesso.
fine dicembre 2003
La rivista Ingegneria Sismica pubblica un
articolo a firma di Ing. P. Rugarli
con osservazioni e critiche alle due ordinanze 3274 e 3316.
a cura e responsabilità di:
Ing. Paolo Rugarli
Castalia srl